Crema News - Contesa su Bibì e Bibò

Rivolta d'Adda, 31 gennaio 2023

(Gianluca Maestri) È un’offerta formativa straordinaria, al di sopra della media, quella dell’asilo nido Bibì & Bibò. Mancante però dei requisiti minimi, nella fattispecie quelli sulla gestione del rischio-incendi, per esercitare l’attività che per ora continua in attesa di autorizzazioni definitive. Resta aperto l'asilo nido, con una ventina di neonati, mentre la scuola materna, con una decina di iscritti, è stata chiusa.

Questo, e tanto altro, è emerso dal consiglio comunale aperto che si è tenuto ieri sera in municipio sulla vicenda della struttura di località Boldrinaglia che ha cominciato la sua attività il 1° settembre 2021 e che a oggi non ha ancora completato le autorizzazioni all’esercizio.

Per primo ha parlato il sindaco Giovanni Sgroi, ricordando cosa prevede la legge in materia di apertura dei nidi: il gestore protocolla in comune una comunicazione preventiva d’esercizio (Cpe) e può cominciare l’attività, nel rispetto dei requisiti minimi che l’Ats deve verificare entro 30 giorni. Se è tutto a posto, l’attività procede normalmente. 

La Cpe del Bibì & Bibò è stata più volte ricusata e ripresentata. Ricusata perché prevedeva un numero di bambini iscritti tale (24) da non riuscire a superare, per questioni tecniche legate alle presenze complessive in struttura, le prescrizioni sulla normativa-incendi.

“Sarebbe bastato – ha sottolineato Sgroi più di una volta - che Bibì & Bibò presentasse una Cpe che prevedeva non 24 ma 20 bimbi iscritti. Dopo l’ultimo parere negativo dato dall’Ats sulla Cpe, a novembre 2022 abbiamo dato tempo 60 giorni ai gestori per chiudere il discorso. I sessanta giorni sono scaduti il 21 gennaio senza che il comune abbia ricevuto nulla se non una pec in cui Bibì & Bibò diceva di revocare la scuola materna aperta in precedenza (sempre in località Boldrinaglia) ma questo non cambiava la necessità di risolvere il problema dell’emergenza-incendi per il nido. Da qui l’inibizione all’attività ma non abbiamo multato i gestori né siamo andati a mettere i sigilli al Bibì & Bibò (tuttora aperto) che due giorni dopo ha ripresentato una Cpe, però ancora per 24 iscritti e non per 20. Se fra trenta giorni arriva un altro parere negativo da parte dell’Ats non potrò fare altro che derogarne l’attività per altri 60 giorni oppure inibirla immediatamente”.

Elisabetta Nava, capogruppo della minoranza di RivoltiAmo, ha accusato l’amministrazione comunale di non essersi minimamente fatta carico di ascoltare le famiglie dei bambini (a fine seduta ha poi ribadito che “Questa amministrazione sapeva che la materna era chiusa ma è arrivata a parlane oggi”), suscitando la reazione di Sgroi (e non solo) che ha ribadito una cosa detta a inizio seduta: la precedente giunta, con propria delibera, aveva considerato l’asilo nido Bibì & Bibò in possesso delle autorizzazioni senza la certezza che avesse i requisiti minimi, commettendo un falso in atto pubblico. 

Nella serata è emerso soprattutto il grosso disagio dei genitori dei dieci bambini della ormai ex materna del Bibì & Bibò, ora a casa. Il sindaco di Agnadello Stefano Samarati, papà di un iscritto al nido del Bibì & Bibò stesso, si è offerto di mediare per una possibile accoglienza di questi bambini presso la materna statale di Agnadello. 

Non voleva farlo ma anche il presidente della società del Bibì & Bibò è intervenuto, garantendo che verranno fatti i lavori necessari ai locali da adibire a materna. 

L’impegno dell’amministrazione è ora a sedersi attorno ad un tavolo con i genitori di questi dieci bambini e i gestori dell’ex materna Bibì & Bibò, per parlare della questione. Ammessa all’ordine del giorno e approvata, infine, una mozione urgente proposta dalla capogruppo di maggioranza Nicoletta Milanesi sul rispetto dei principi di norma e di legalità sul territorio comunale. 


Nella foto, un consiglio comunale