Crema News - No alla rottamazione

Cremasco, 28 gennaio 2023

(Valentina Ricciuti) Quale posizione hanno scelto di avere i vari enti locali del cremasco in merito alla rottamazione delle cartelle esattoriali fino a mille euro? 

Siamo ormai agli sgoccioli: entro il 31 gennaio occorre valutare discrezionalmente la convenienza e l’interesse pubblico all’adesione alla linea di rottamazione scelta dal governo o deliberare diversamente in consiglio. A essere interessate dal provvedimento sono tutte le cartelle esattoriali fino ai 1000 euro emesse nel periodo 2000-2015 e non pagate.

Oltre al comune di Casale Cremasco, che ha aperto la strada al rifiuto della proposta governativa, hanno deciso di non aderirvi anche i comuni di Pianengo, Ricengo e Romanengo, ritenendolo in molti casi un vero e proprio inaccettabile condono inaccettabile.

Il sindaco di Pianengo Roberto Barbaglio informa: “Abbiamo deciso di opporci emettendo una apposita delibera approvata all’unanimità giovedì sera in consiglio comunale perché troviamo che questa sanatoria sia un messaggio devastante da parte dello Stato. Non possiamo mettere in discussione un principio così importante, a maggior ragione se si tratta di cifre non elevate ma che hanno comunque delle conseguenze perché verrebbero a mancare delle entrate nelle casse comunali. Non è una scelta politica ma un voler salvaguardare gli introiti per preservare l’interesse dei cittadini”.

Anche per il sindaco di Romanengo, Attilio Polla, è fondamentale aver deliberato ieri sera in questo senso: “Per correttezza verso i cittadini onesti che a volte fanno salti mortali pur di pagare in modo puntuale e contribuire ai servizi comunali”.

Stessa posizione espressa anche dal sindaco di Salvirola, Nicola Marani.

Di tutt’altro avviso la posizione dei comuni di Sergnano, Ripalta Cremasca, Pandino, Soncino, Spino d’Adda e Soresina che hanno invece deciso di aderire alla legge nazionale che prevede lo stralcio. Il sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi dichiara: “Ho purtroppo i miei dubbi sulla possibilità di recuperare questi crediti, a prescindere dallo stralcio degli interessi o meno: occorre intervenire subito altrimenti, più passa il tempo, più è difficile recuperare quelle somme. In passato, con un’apposita indagine sulla riscossione della Tari, abbiamo trovato centinaia di famiglie che non hanno mai pagato e non tutte sono indigenti. Naturalmente il recupero crediti giova a tutti i cittadini e ci ha permesso poi di abbassare la tariffa da 20 a 40 euro a famiglia, che non è certamente poco”,

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il pensiero del sindaco di Bagnolo, Paolo Aiolfi: “Nel nostro caso sono poche le cartelle e probabilmente non riusciremo a recuperarle. Abbiamo scelto politicamente di non infierire perché in molti casi sono cittadini che non riescono a sbarcare il lunario, figuriamoci a pagare quanto dovuto in un periodo di crisi come questo. Non abbiamo fatto accertamenti negli ultimi anni proprio perché molte famiglie sono in difficoltà a causa della pandemia prima e del caro bollette adesso”. 

La consigliera con delega alla famiglia del comune di Casale Cremasco, Veronica Rozza, insieme al vicesindaco e assessore al bilancio Massimiliano Riboni, ha votato contro la decisione della sua maggioranza di opporsi allo stralcio. La Rozza dice: “Non sempre chi ritarda il pagamento di una cartella esattoriale è un cattivo cittadino che mira unicamente a fare il furbetto per risparmiare. Il più delle volte sono persone che, dovendo scegliere la priorità dei pagamenti, opta per dare la precedenza ai servizi essenziali. Punirli o deprecarli solo per un ritardo nei pagamenti (perché spesso si tratta non di morosi, ma di gente che ritarda il pagamento) appare ingiusto. Se per il sindaco Antonio Grassi, scontare la quota degli interessi delle cartelle esattoriali è 'un’offesa ai cittadini rispettosi della legge', per me – dice Rozza - è invece un gesto di solidarietà e di vicinanza”.

Per Enzo Galbiati, sindaco di Spino d'Adda: “Come amministrazione abbiamo deciso di aderire allo stralcio degli interessi poiché si tratta di cifre irrisorie che difficilmente riusciremo a recuperare ma ci tengo a sottolineare che purtroppo i crediti non spariscono e sono entrate sule quali i comuni fanno affidamento per la spesa corrente. Lo Stato dovrebbe intervenire per non lasciare gli amministratori comunali con le mani legate. Durante la scorsa legislatura abbiamo ereditato dall’amministrazione precedente circa 1,5 milioni di crediti che il comune vantava nei confronti dei cittadini alla voce di bilancio che riguarda i crediti di dubbia esigibilità e che purtroppo andavano a bloccare la spesa corrente. Abbiamo stretto i denti e nell’arco di due anni siamo riusciti a risanare il tutto con spazi di bilancio grazie al buon lavoro dell'assessore Nadia Fontana.” A tal proposito l’assessore Fontana precisa: “È estremamente importante per il bilancio comunale andare a monitorare i crediti o residui attivi ed eliminarli, soprattutto se si tratta di importi molto alti e datati: la Corte dei Conti sollecita sempre il recupero crediti e richiede un controllo sui crediti vecchi al massimo di tre anni. Quello che non viene incassato deve comunque essere coperto, quindi o si riduce la spesa corrente o si aumentano le aliquote (e pagherà di più chi ha sempre pagato). Con tutte queste rottamazioni da parte dei governi chi è allo sportello tributi si rende conto che ci sono cittadini che non hanno più timore di non pagare poiché tanto prima o poi arriva una sanatoria”. 

Rientrano nel provvedimento la Tari, l’Imu, le multe e i servizi a domanda individuale, come mense, trasporto pubblico, pasti per gli anziani. 

Per capire meglio quanto incidono gli interessi sulle somme dovute ai comuni forniamo due esempi diversi: 

- tassa Imu di 2905 euro relativi all’anno 2009 e 2012. La sanzione è di 1650 euro mentre gli interessi sono di 394 euro. 

- mensa scolastica di 1054 euro corrispettivo del 2011 e l’interesse è 3,3 euro. 

Una cosa è certa, se un cittadino non paga la bolletta della luce, rimane al buio. Se non riesce (o non vuole) pagare il servizio mensa per i propri figli, il comune si trova davanti all’imbarazzo di lasciare un bambino senza il pranzo ma, fortunatamente, la collettività se ne farà carico.


Nella foto, i sindaci Paolo Aiolfi, Antonio Grassi, Roberto Barbaglio ed Enzo Galbiati