Rivolta d’Adda, 4 dicembre 2022

(Gianluca Maestri) Va alle suore Adoratrici del Santissimo Sacramento il riconoscimento del “Rivoltano dell’anno”, assegnato dalla Pro Loco a chi si sia particolarmente distinto in un determinato settore o abbia contribuito a diffondere in maniera positiva il nome di Rivolta d’Adda. La cerimonia di consegna del premio -materialmente un piatto in ceramica- si è tenuta ieri sera nella sala consiliare del palazzo comunale, allietata dalle note di Marco Villani e di Michela Conti, dell’associazione Musicainsieme. 

Giuseppe Strepparola, presidente della Pro Loco, ha letto la motivazione del riconoscimento, assegnato da un’apposita commissione. “Per l’opera svolta dall’istituto in Italia e all’estero, dove favoriscono lo sviluppo integrale delle giovani generazioni in territori delicati ed insicuri per via delle condizioni sociali, politiche ed economiche”. 

“Fin dal lontano 1885, anno in cui sono giunte a Rivolta –ha aggiunto Strepparola-, le suore Adoratrici sono state una presenza viva nel nostro paese. Non solo dal punto di vista religioso, con l’annuncio del Vangelo e con l’adorazione, ma anche come parte di una comunità alla quale hanno per più di un secolo un prezioso servizio”. 

Dopo gli interventi di saluto del sindaco Giovanni Sgroi e del presidente della Bcc-Cassa Rurale di Caravaggio, Adda e Cremasco Giorgio Merigo, anche la madre generale delle Adoratrici, Isabella Vecchio, ha preso la parola: “È un grazie –ha detto la religiosa- che dobbiamo scambiarci a vicenda. Quindi dico io grazie a voi e continuiamo a lavorare insieme perché insieme possiamo fare molto”. 

Casa Madre (con al sua chiesa e con Casa Santa Maria), ospedale Santa Marta, Asilo Infantile, oratori, mensa dei poveri di Palazzo Celesia, scuola di avviamento professionale, attività di ricamatrici: sono stati e sono alcuni degli ambiti di presenza delle suore a Rivolta. E poi c’è la casa-famiglia “Padre Spinelli” di via Galilei, segno autentico di accoglienza ed attenzione ai più fragili secondo l’insegnamento del padre fondatore San Francesco Spinelli e, come ha detto il sindaco, “Espressione dell’amore di questa congregazione per il nostro territorio”. 


Nelle foto, le suore adoratrici rivoltane dell’anno