Crema, 1 giugno 2023

Il presidente del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano Marco Magnifico, accompagnato dal presidente Regionale FAI Lombardia Andrea Rurale, e gli eredi Donati de’ Conti, primi cugini e chiamati per legge all’eredità di Severina Donati de’ Conti, deceduta nello scorso gennaio dopo una vita dedicata allo studio e alla manutenzione del palazzo di famiglia, sono stati ricevuti ieri mattina in municipio dal Sindaco di Crema Fabio Bergamaschi. L’oggetto della riunione è stato il Palazzo Donati de’ Conti di via Marazzi, alla luce della nomina del FAI quale erede testamentario da parte della Signora Donati de’ Conti.

Il Presidente del FAI ha spiegato che, dopo una lunga e approfondita istruttoria sulle condizioni di conservazione, purtroppo rivelatisi assai precarie, del maestoso e vasto immobile e sulle sue possibilità di valorizzazione culturale, il Consiglio di Amministrazione del FAI nella seduta di mercoledì 17 maggio, pur esprimendo profonda gratitudine alla donatrice, ha ritenuto a malincuore inevitabile rinunciare all’eredità sia in quanto il patrimonio lasciato a corredo del palazzo si è rivelato ampiamente insufficiente agli imponenti e indispensabili lavori di restauro e rifacimento degli impianti, sia perché, nonostante l’indubbio prestigio storico del palazzo, una sua regolare apertura al pubblico – alla quale, si noti bene, il FAI sarebbe stato tenuto come per tutti gli immobili storici che formano il Patrimonio indisponibile (e dunque inalienabile) della Fondazione - non sarebbe risultata praticabile per la non sufficiente rilevanza di quegli elementi artistici e di contesto abitativo storico che avrebbero potuto renderla interessante per un vasto pubblico e dunque economicamente sostenibile.

La rinuncia da parte del FAI prevede per legge che l’eredità passi ai parenti più prossimi e dunque ai cugini Donati de’ Conti che pur avevano subito manifestato apprezzamento per la decisione della congiunta di destinarlo al FAI. Cionondimeno i cugini Donati de’ Conti e le loro famiglie hanno con generosità e senso civico accolto l’idea di affidare al FAI in comodato gratuito pluridecennale le tre sale più significative del palazzo, perché siano aperte al pubblico e valorizzate dalla Fondazione per quell’uso sociale ed educativo auspicato da Severina Donati de’ Conti in memoria sua e del fratello Luigi. Nei tre locali tardo neoclassici, oggi completamente privi di arredi, il FAI oltre al restauro delle decorazioni, al rifacimento degli impianti e al riarredo con mobili e oggetti congrui per epoca e qualità di proprietà della Fondazione e provenienti da altre eredità, proporrà ai visitatori una coinvolgente e approfondita narrazione multimediale che possa fungere da “introduzione” alla visita e alla conoscenza della città di Crema per il pubblico in grande crescita interessato a visitarla e che metta in luce il grande e prestigioso ruolo che la città, ultimo avamposto della Repubblica di Venezia in territorio lombardo, ebbe per secoli e tuttora testimoniato anche dalla importanza e ricchezza dei numerosi palazzi, come il Donati de’ Conti.

Oltre a questo racconto le sale saranno utilizzate dal FAI come luogo prestigioso aperto alla città ove, anche e soprattutto grazie alla tradizionale e intelligente operosità della Delegazione FAI di Crema, tenere lezioni, corsi e incontri dedicati alla cittadinanza e incentrati sulla storia di Crema e del suo territorio e sui temi tipici della missione della Fondazione.

Le sale neoclassiche di Palazzo Donati de’ Conti saranno verosimilmente aperte al pubblico nel 2025, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione del FAI.


Nelle foto, palazzo Donati