Cremona, 03 dicembre 2022
Baby gang in carcere.
I suoi componenti, 11 in tutto, sono stati individuati dalla polizia di Cremona, dopo una meticolosa indagine dalla quale sono emerse la gravità dei fatti e la brutalità delle aggressioni portate a termine da ragazzi quasi tutti minori. Cinque di loro sono finiti in carcere, mentre per tre maggiorenni le misure disposte dal giudice sono state il carcere per uno e gli arresti domiciliari per altri due. Infine, tre ragazzi sono stati denunciati a piede liberi. Per tutti l'accusa è quella di rapina aggravata in concorso.
Non diremo di dove sono i minori, ma la polizia fa sapere che il fatto che ha provocato l'avvio dell'indagine è accaduto il 13 ottobre in piazza delle Tranvie, nei pressi della stazione ferroviaria di Cremona. Qui la baby gang aveva individuato le sue vittime, due ragazzi indiani che aveva dapprima irriso e quando questi avevano accennato a una minima reazione, il branco si è scatenato, mettendoli subito a mal partito, colpendoli con calci e pugni anche quando i due erano ormai inermi a terra e alla loro mercé e provocando loro ferite di una certa entità. Una delle vittime aveva addirittura ricevuto un calcio in faccia così forte da lasciare il segno della suola in volto e in pronto soccorso era stato giudicato guaribile in un mese. Inoltre prima di andarsene, il gruppo aveva sottratto un cellulare a una delle due vittime, trasformando l'aggressione in rapina.
Le indagini della polizia hanno trovato molti testimoni del misfatto; il luogo, all'ora dell'accadimento è frequentato da molti studenti che attendono il treno per rientrare a casa dopo la scuola e poi il gruppo ha continuato a trovarsi in quella piazza. Quindi, alcune telecamere della zona avevano immortalato l'aggressione. In qualche settimana tutti gli undici ragazzi presenti sul luogo della rapina sono stati identificati. Il rapporto è stato consegnato al giudice di Cremona, per i maggiorenni e ai magistrati del tribunale dei minori di Brescia, per i minori e venerdì mattina la polizia è andata a bussare alla porta di otto ragazzi, portandone in carcere sei (cinque minori) e lasciando a casa, ma agli arresti domiciliari due maggiorenni.
La foto è esemplificativa
