Crema, 28 marzo 2023

(Gianluca Maestri) Passione, resilienza, ripartenza.

Questo il titolo dell’evento che l’associazione di volontariato L’Approdo, che da sempre opera nel settore della riabilitazione delle dipendenze, ha organizzato sabato pomeriggio in Sala Alessandrini in collaborazione con l’associazione Insieme e Famiglia che fa capo al consultorio diocesano. 

Un appuntamento contraddistinto dallo slogan “Mettiamo le persone al posto delle sostanze”, pensato per testimoniare e riflettere sulle possibilità di un ritorno alla vita dopo un periodo buio ma anche per premiare chi ce l’ha fatta, riconoscendo le astinenze dalle dipendenze.

A presentarlo è stato Giorgio Cerizza, psichiatra e psicoterapeuta già direttore dell’unità operative di riabilitazione dalle dipendenze dell’ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda e tuttora impegnato in prima persona in questo settore. Due gli ospiti d’eccezione: Michele Gennuso, neurologo dell’Istituto Clinico Città di Brescia e don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova e cappellano titolare dell’istituto pensale minorile Beccaria di Milano. 

Gli interventi si sono alternati con la premiazioni delle astinenze con più di venti persone chiamate sul palco per essere premiate, gratificate in questo modo per il percorso di ripresa della rispettive vite che stanno facendo o hanno già fatto. Marco Fortuna e Veruska Stanga hanno parlato rispettivamente delle attività de L’Approdo e di Insieme e Famiglia. 

Siamo stati tutti d’accordo su una cosa –afferma Giorgio Cerizza- che in questo settore i professionisti servono, certo, ma servono soprattutto persone. Ciò significa che se non siamo capaci di costruire delle relazioni saremo solamente dei tecnici e niente più. La professionalità va quindi coniugata con la relazione umana che è poi il motto de L’Approdo. Bellissimo il saluto di don Gino che ha detto di non aver mai assistito ad uno spettacolo così bello. Siamo inoltre molto contenti del riscontro che questo evento ha ottenuto dal territorio”.


Nelle foto, Cerizza, Gennuso e don Rigoldi e poi la Stanga e Fortuna