Sergnano, 08 marzo 2023

(Valentina Ricciuti) Cent'anni e non sentirli! Un giorno così speciale per Letizia non poteva passare inosservato agli occhi di Sergnano che, tramite il saluto della sua amministrazione ha avvolto auguri affettuosi ed un caldo abbraccio. 

La signora Della Frera, nata a Montodine nel 1923 e residente a Sergnano dall’86, ha attraversato un secolo di storia: “Mamma ha vissuto l’orrore della guerra - racconta la secondogenita Vanna - e purtroppo è rimasta orfana di madre a 15 anni. Sua zia perse la vita a causa del tifo e così mamma Letizia ha dovuto crescere tutti i suoi fratelli e un nipotino. Nel 1949 ha poi sposato mio padre, Narciso Zagheno, e la loro unione è durata 54 anni, fino alla sua dipartita nel 2003. Mamma e papà hanno avuto quattro figli e hanno vissuto momenti di dolore. Michele è morto nel 1955 durante il parto e purtroppo è venuto a mancare anche un altro fratello, Maurizio, appena quindicenne nel 1979. Oltre a me e mia sorella Giusy, la famiglia si è allargata con quattro nipoti e quattro pronipoti. Oggi siamo qui alla Rosa Gialla di Ripalta Cremasca, dove mio nipote è cuoco, per brindare alla vita con estrema gioia, allegria e gratitudine in più di cinquanta familiari!” 

Quale sarà il segreto della centenaria sergnanese? “Amo scrivere più di ogni altra cosa. Un po’ meno leggere… ma scrivere. Lo faccio tutti i giorni, sulle pagine del mio diario. Così sono felice!”, racconta Letizia. 

Dal 1988 fino all’età di 67 anni, la centenaria ha lavorato, facendo la pendolare da Sergnano, alla Fabbri Editori di Milano. Un suo diario è conservato nell’archivio dei diari a Pieve Santo Stefano, al confine tra Toscana, Umbria e Romagna. Spesso, frammenti dei suoi scritti, vengono tratti da altri scrittori e letti nelle più disparate occasioni. Una su tutte quella che si è tenuta nel santuario di S. Zeno a Montodine nel 2007 per raccontare quanto la fede nelle famiglie dell’epoca fosse importante anche più che la medicina: una narrazione struggente che ricorda "in anni di miseria e povertà ma ricchi di tanta fede, dove non c'era il sistema sanitario nazionale, il sacrificio dei bambini sull'altare di San Zeno per chiederne l'intercessione". 

"Mia mamma - scrive Letizia - come molte famiglie di Montodine, si aggrappò alla fede come unica ancora di salvezza: con tutto il suo amore di mamma prese il suo bambino in braccio, lo posò sull'altare, si inginocchiò e piangendo implorò San Zeno di salvarlo. Non ho più 7 anni, adesso sono mamma, nonna e bisnonna... ma questa è un'immagine nitida nella mia mente che non dimenticherò mai. La fede fu premiata e mio fratello guarì ed io sarò per sempre devota."


Il sindaco Angelo Scarpelli, insieme all’assessore alla cultura Paola Basco ed al vicesindaco Pasquale Scarpelli hanno donato un mazzo di mimose e la pergamena a nome di tutti i sergnanesi.


Nelle foto, la festa è la festeggiata