Crema News - Borsa cinese

Regione, 19 maggio 2022


Borsa cinese, dalla sua storia agli indici

Gli investimenti in borsa possono rappresentare delle ottime opportunità per generare dei profitti, ma affinché vi sia un guadagno, è importante sapersi muovere seguendo una strategia ben precisa: questo determina la differenza tra chi sa far fruttare i suoi risparmi e chi invece ha solo delle perdite.

Una buona regola è quella di tenersi costantemente informati sulla borsa, sul suo andamento e funzionamento.

A tal proposito, un mercato da tener sott’occhio è sicuramente quello cinese, che negli ultimi tempi è riuscito a richiamare l’attenzione di diversi investitori.

Il perché è presto detto!

Si tratta infatti di un’economia in forte crescita costituita da aziende e start up con ottime prospettive di sviluppo.

Ma conosciamo bene questo mercato, partendo dalla sua storia fino ad arrivare al funzionamento dell’indice di borsa cinese.



Le origini della Borsa Cinese

La borsa cinese nasce a Shanghai, dove venne istituita il 26 novembre del 1990 con l’approvazione del Governatore generale della Banca Popolare Cinese, per essere poi ufficialmente aperta il 19 dicembre dello stesso anno. Si tratta di una delle più grandi borse di valore della Cina, ed oggi si trova nel distretto di Pudong.

Nel 2009 ha registrato un capitale di 2.600 miliardi di dollari: un primo passo che l’ha portata a diventare, nel 2012, la borsa principale delle Repubblica Popolare Cinese, superando le borse di Shenzhen e di Hong Kong. Oggi rappresenta la sesta piazza finanziaria mondiale.



Borsa cinese: come funziona?

La SSE, ovvero la Shanghai Stock Enxchange, è un’organizzazione senza scopo di lucro al cui capo si trova la China Securities Regulatory Commussion (CRSC), attraverso la quale è possibile fare affari e investimenti.

È utile sapere che all’interno del mercato cinese sono disponibili sia azioni che obbligazioni e fondi, e che una società deve avere determinati requisiti come essere in attività e registrare dei profitti da almeno 3 anni per poter piazzare degli attivi.

Chi vuole affacciarsi in questo tipo di piazza, si troverà davanti a due tipi di società con due classi di azioni che possiamo così classificare:

- Azioni ordinarie. Si tratta di titoli che vengono quotati in yuan che per essere sottoposte ad un investimento estero devono seguire un programma chiamato QFIL.

- Azioni privilegiate. Si tratta di titoli quotati in dollari statunitensi e che di conseguenza sono liberamente sottoposte anche agli investimenti stranieri.

È soprattutto su quelle privilegiate che è possibile fare trading in diretta.


Indici cinesi: su quali investire?

Il mercato cinese ha un andamento particolarmente intricato in quanto composto da più piazze finanziare: oltre quella principale di Shanghai, vi sono anche le borse di Hong Kong e quella di Shenzhen che a loro volta, attirano diversi investitori.

Proprio per questa ragione è importante conoscere i diversi indici cinesi in modo da capire come poter operare sulle diverse piazze in modo redditizio.

Gli indici che vengono privilegiati principalmente dagli investitori sono quelli dello Shanghai Composite, noto con la sigla SSE Composite, e quello dello Shenzhen Composite, che viene indicato anche con la sigla SHSE Composite.

Tuttavia, essendo che sia le azioni ordinarie che quelle privilegiate vengono ancora controllate dallo Stato, gli investitori stranieri preferiscono investire sulla borsa di Hong Kong, dove l’indice principale è dato dallo Hang Seng China Enteprises Index o H-Shares, composto solo da società cinesi quotate a Hong Kong.

Infine, ma non per ultimo, abbiamo il principale indice borsistico: il FTSE China A50, noto anche come Xinhua China A50. 

Come si può percepire dal suo nome, l’indice tiene conto dell’attività economica cinese in cui sono raggruppate le 50 imprese che rappresentano la più elevata capitalizzazione borsistica.

Queste imprese sono selezionate dalle piazze finanziare di Shanghai e Shenzhen.