Crema News - Fate entrare i papà

Crema, 04 febbraio 2023

Perché nell'ospedale di Crema i papà e i compagni delle neo mamme possono entrare solo per poco tempo mentre a Lodi possono restare accanto alle loro moglie e ai loro nuovi bambini ben di più e contribuire ad aiutare le moglie nei primi momenti dopo il parto? Se lo chiede una donna che tra qualche settimana metterà al mondo una bambina.


"Caro direttore,

partorirò a giorni e sento di dover scrivere i miei pensieri in queste poche righe. 

In seguito al decesso di un neonato nell'ospedale di Roma, c'è stata ampia presa di consapevolezza, da parte dell'opinione pubblica, che la maternità non può essere solitudine, soprattutto nelle ore successive a un lungo travaglio e nei successivi 3-4 gg di degenza ospedaliera. Perché nell'ospedale di Crema, dove ho scelto di partorire, è concesso di avere accanto soltanto una persona (presumibilmente il futuro papà) per poche ore al giorno (dalle 15 alle 19)? 

La rete di protezione familiare ha manifestato preoccupazione e consapevolezza delle difficoltà che il compito di neomamme comporta. In particolare, nella vicina cittadina di Lodi, senza aver la presunzione di dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, i neo papà hanno manifestato la richiesta di dedicare, poter assistere e aiutare le neomamme e poter esercitare il loro ruolo genitoriale a tutti gli effetti in queste fasi importanti. Fortunatamente la direzione generale non è rimasta sorda a queste richieste e l’ospedale Maggiore di Lodi ha concesso dei permessi di 12 ore giornalieri ai papà o ai caregiver nel reparto di ostetricia. Il fatto che i padri possano assistere le neomamme, non solo durante il travaglio, ma anche all'interno del reparto dalle 10 alle 22, credo sia un passo in avanti che consentirà alle neomamme di attraversare i primi momenti della maternità con maggiore determinazione, cura e amore. 

Mentre le scrivo pare stia per essere varato un provvedimento regionale che allarga gli orari di ingresso dei familiari in tutti gli altri reparti degli ospedali. Anche in questo caso pare che si stia sbloccando qualcosa soltanto in seguito al grave episodio della signora di novant'anni deceduta all'ospedale di Codogno, da sola, mentre i familiari pregavano in ginocchio, inascoltati, di poter stare con lei per calmarla, visto che la sentivano agitarsi e chiedere di loro. 

La ringrazio per l'attenzione, 

Una futura mamma del cremasco".


(lettera firmata)

La foto è esemplificativa