Crema News - Quando arriverà il diluvio

Cremasco, 27 novembre 2022

I Domenica di avvento A  

 La Parola: ​Is 2,1-5  Sal 121  Rm 13,11-14 Mt 24,37-44:

 Dal Vangelo secondo Matteo ​​

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) Nel periodo passato a Roma per gli studi ho avuto anche la fortuna di partecipare a un concerto di Angelo Branduardi. Svolgendosi in una chiesa ha scelto, dal suo vasto repertorio, le canzoni di ispirazione religiosa, specialmente quelle dell’album ‘Infinitamente piccolo’, sulla figura di san Francesco. Ascoltando il vangelo di oggi mi è venuta in mente un’altra sua canzone, che pur non essendo di carattere religioso, si adatta molto bene all’insegnamento odierno di Gesù. Una canzone del 1990 dal titolo esplicito: Il ladro.

In effetti dal tenore delle parole di Gesù oggi, sembrerebbe quasi che paragoni la figura di Dio proprio a un ladro, che arriva nell’ora che il padrone non sa, magari proprio durante la notte, certamente all’improvviso.

Sappiamo bene che anche questa immagine, come le altre di cui si serve Gesù per metterci in guardia dalla nostra proverbiale superficialità e noncuranza, non vuole assolutamente associare Dio alle caratteristiche peggiori del ladro, che viene per rubare e rapinare, ma si riferisce solo all’aspetto della inaspettata visita del ladro che può ben rappresentare la venuta del regno di Dio, il ritorno definitivo di Gesù per il compimento della storia della salvezza, in modo improvviso e inaspettato. La similitudine del ladro si limita quindi a questo suo improvviso presentarsi a casa nostra, perché in realtà sia per quanto riguarda i nostri beni materiali e perfino la nostra stessa vita fisica, come e ancor di più per i beni spirituali e la vita eterna, Dio non viene assolutamente per rapinare o rubare, anzi è proprio lui che porta a pienezza i doni a noi fatti già in questa vita e che poi saranno nostri per l’eternità, al compimento del nostro destino nel regno suo. Ancora una volta dobbiamo riconoscere che le parole di Gesù che ci parlano degli ultimi tempi non son preparate innanzitutto per spaventarci, anche se la paura atavica della figura del ladro ci fa pensare subito al negativo, ma piuttosto vuole spalancarci, al di là del dramma della possibile conclusione improvvisa della nostra esistenza terrena, alla verità che in realtà abbiamo un Padre che non vuole rubarci nulla e aspetta solo di riempirci d’amore e gioia al di sopra delle nostre attese, sapendo bene che nessuno dei suoi figli vuole perdere la possibilità di vivere in eterno e in pienezza la sua paternità universale.

I ladri piuttosto dobbiamo temerli adesso, in questa vita, e non solo i furfanti che vogliono depredarci dei beni materiali, ma soprattutto tutti quegli idoli falsi della nostra società consumistica che attraverso il miraggio del benessere, del piacere e del potere vogliono rubarci l’anima e quindi il senso vero e profondo della nostra vita. Iniziando il periodo dell’Avvento, che vuole preparaci alla accoglienza del ritorno definitivo di Cristo attraverso la gioiosa esperienza del ricordo della sua prima venuta, siamo chiamati a cercare innanzitutto i segni reali e vivi della presenza nell’oggi del regno di Dio, sapendo superare anche tutte le manifestazioni negative dei cataclismi naturali e della malvagità degli uomini, per saper scorgere sempre, al di la di tutte le difficoltà e paure, la presenza di un Padre attento e provvidente per tutti i suoi figli. Ma soprattutto senza aspettare che ci capiti addosso il regno di Dio come un ladro, perché in realtà tocca a noi cominciare a costruirlo con l’attenzione quotidiana a rendere sempre più bello questo mondo donatoci da Dio, rispettando la natura e le sue leggi e ancor di più la dignità di ogni persona, perché tutti sono figli di Dio e da lui amati, come fratelli e amici nostri. 


Nella foto, don Natale