Crema News - Quanti pani e pesci

Cremasco, 19 giugno 2022

XII Domenica ordinaria: Corpus Domini C

La Parola: Gen 14,18-20 Sal 109 1Cor 11,23-26 Lc 9,11-17:

Dal Vangelo secondo Luca Lc 9,11b-17

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: "Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta". Gesù disse loro: "Voi stessi date loro da mangiare". Ma essi risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente". C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: "Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa". Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.


Ci siamo. Lunedì cominciamo il Grest, quell’esperienza unica che ogni anno, anche negli anni di pandemia, pur con qualche limitazione e accortezza, ha riempito le giornate estive di tanti ragazzi e delle relative famiglie. Naturalmente tutti quelli che hanno avuto esperienza diretta, sono pronti a ricordare come ai loro tempi era diverso e chi come me ha cominciato più di cinquant’anni fa, potrebbe raccontarne tante di storie sui Grest di diverse parrocchie del Cremasco. Ma l’importante è sottolineare come sia sempre l’occasione più bella per aiutare i nostri ragazzi e adolescenti a trovare, nel gioco e nelle esperienze vissute insieme, i valori più importanti della vita, legati proprio alla crescita umana e cristiana che tutti vogliamo favorire nei più giovani.

Ma anche la festa odierna del Corpus Domini, proprio nella scelta del brano evangelico, ci vuole ricordare come i valori più importanti della vita in realtà passano attraverso le cose più concrete e quotidiane. Infatti, non ci viene proposta qualche dotta riflessione teologica o filosofica per cercare di capire meglio il mistero della transustanziazione, ma molto semplicemente ci viene ricordato che Gesù, senza alcuna richiesta da parte di nessuno, si interessa alle necessità concrete di tutti i suoi seguaci, dando loro da mangiare a sazietà, senza limiti e distinzioni. Certo sappiamo che l’intenzione di Gesù non era solo quella di riempire le pance ma piuttosto di mostrare a tutti un segno del suo amore e delle sue possibilità, perché tutti credessero in lui e cercassero poi il vero pane vivo, disceso dal cielo, la sua carne, che è la vita del mondo e il pegno della vita eterna proprio per quanti si affidano a lui.

Viviamo allora quotidianamente con la consapevolezza che anche i valori più grandi e spirituali devono passare attraverso la concretezza delle nostre parole e opere, perché anche noi, come Gesù, riusciamo a dare un segno dell’amore di Dio ai nostri fratelli, attraverso i segni concreti d’amore compiuti per loro. Oltretutto questa domenica abbiamo anche in parrocchia il vescovo per celebrare il sacramento della Confermazione per venti nostri ragazzi. Anche per loro, come per tutti noi, è importante accogliere il dono dello Spirito senza indugiare sugli aspetti più spirituali e profondi, anche se più importanti e decisivi, ma piuttosto sentendoci chiamati a trovare subito e ogni giorno i modi concreti con cui mostrare a tutti che lo Spirito opera meraviglie in quanti si lasciano guidare da lui.

Se qualche volta rimaniamo senza parole nel cercare di dire la nostra fede, specialmente quando tentiamo di capire e spiegare i misteri della fede nei nostri linguaggi umani, non perdiamo la speranza. Possiamo ugualmente farci capire da tutti mostrando le nostre opere e le scelte quotidiane di amore, di giustizia e di pace che lo Spirito ci suggerisce, per vivere sempre in comunione con lui e con il Signore Gesù. Quando noi celebriamo l’Eucarestia e mangiamo il corpo del Signore è proprio lo Spirito che ci permette di vivere in noi questa presenza non come un pio pensiero o desiderio, ma veramente come vuole Gesù: come una guida concreta e sostegno fisico alle nostre buone intenzioni, perché tutto, nella nostra vita, sia a servizio della Chiesa e per il bene dei nostri fratelli.


Nella foto, don Natale Grassi Scalvini, autore della riflessione