Crema, 03 novembre 2022

Sempre su Finalpia, la parola passa al consigliere d'opposizione (?) Simone Beretta, che ormai in consiglio comunale fa gruppo a sé ed è in una posizione al momento mediana tra opposizione e maggioranza, viste le sue non celate attenzioni al partito di Renzi e Calenda (che a Crema ha appoggiato l'attuale sindaco e maggioranza).

"Non c'è più alcuna ragione per correre, con una fretta sempre più sospetta, a concretizzare la vendita del patrimonio di Finalpia". esordisce Beretta. 

"Ho partecipato a una commissione che mi ha lasciato esterrefatto dove un presidente che quando gli conviene afferma e giustamente la insindacabilità delle decisioni del Cda della Fondazione che presiede, per poi contraddirsi affermando che il lavoro svolto è stato determinato dall'indirizzo della Bonaldi che, come me, conta invece come il due di picche quando la briscola è danari. Ho avvertito una forte carenza del senso delle istituzioni e questo non mi lascia tranquillo rispetto al futuro".

Beretta fa riferimento alla lettera che il presidente ha indirizzato alla stampa, nella quale Pagliari "...se la prende con il mondo intero senza rendersi conto che una scelta è trasparente quando è la conseguenza logica di percorsi razionali e intellegibili. Che io non riscontro. Se è vero, come parrebbe vero dalle parole del presidente, che con il nuovo contratto in essere tra sette anni tutti i debiti sarebbero saldati, non si spiegherebbe perché alienare oggi un patrimonio ancora a rischio depauperazione, carente di modalità a fronte peraltro di una entrata certa per almeno 6 anni e, forse per altri 6, di 330mila euro all'anno". 

Il consigliere insiste sulla sua idea di passare l'albergo del mare alla fondazione benefattori che valuterà una eventuale vendita per finalizzare l'introito al recupero, ad esempio, della "Misericordia" e insiste per essere messo a conoscenza del contratto con Hyma, l'attuale affittuaria dell'albergo. "Continuo a ritenere che debbano vedere la luce del sole la precedente e l'attuale convenzione con la Fondazione Hyma. Li richiederò nuovamente nella speranza che stavolta la trasparenza prevalga verso un'omertà politica sempre più incomprensibile e inadeguata democraticamente".

Infine ecco la stoccata alla precedente amministrazione: "Certo che se poi a difendere Pagliari interviene un'altra volta la Bonaldi, sorda da sempre ai pasticci del precedente Cda, beh, si vergogni almeno un po', arrossisca, sappia che la sua difesa è inutile quanto degna di una chiacchierata al bar Pd, la dove purtroppo mancano le buone e non omogenee riflessioni che invece si ascoltano al bar Duomo (dove di solito Beretta convoca i giornalisti, ndr). La Bonaldi sperperò, come in altri casi, danaro pubblico con ben quattro commissioni aperte utili a definire, secondo lei, come spendere i soldi che sarebbero stati introiettati dalla vendita del patrimonio di Finalpia"



Nella foto, Finalpia e Simone Beretta