Crema News - La Moratti si dimette, reazioni

Regione, 02 novembre 2022

Arrivano, non proprio inattese, le dimissioni di Letizia Moratti da vice presidente e assessore alla Sanità della Lombardia. Ecco le reazioni dei consiglieri regionali cremaschi d'opposizione Matteo Piloni (Pd) e Marco Degli Angeli (M5S).


Matteo Piloni

“Le dimissioni della vicepresidente Moratti certificano quello che da tempo sosteniamo: il centrodestra lombardo non esiste più. E da tempo la Lombardia è senza una guida che si occupi dei problemi dei cittadini. Il centrodestra che da 27 anni amministra la nostra Regione si è trasformato sempre più in un gruppo di potere dannoso, perché supino a interessi esterni all’amministrazione regionale. La durezza delle accuse della Moratti nei confronti di Fontana e della sua Giunta sono verità che denunciamo da tempo. Dalle liste d'attesa al caos dei trasporti, è da tempo che il centrodestra ha smesso di occuparsi dei problemi dei cittadini. E le dimissioni della vicepresidente Moratti sono la sconfessione degli atti che lei stessa ha votato e portato avanti con il presidente Fontana per lungo tempo. Adesso è il tempo di una vera svolta, l’alternativa che questa regione aspetta. E tutte le forze, a partire dal Partito Democratico, che in questi anni hanno fatto opposizione in Regione, hanno il dovere di dare ai cittadini un'amministrazione regionale che rilanci la Lombardia e affronti i tanti problemi dei lombardi”.


Marco Degli Angeli

“Apprendiamo che Letizia Moratti, chiamata dal centro destra per salvare sé stesso dai disastri del duo Fontana-Gallera e dall’incapacità di gestire la pandemia, se ne va sbattendo la porta. La farsa è terminata, che la giunta Fontana ammetta i propri limiti e dimetta. Il presidente Fontana ancora una volta non ha avuto la forza di decidere e ha atteso passivamente l’ennesimo ceffone. Dopo le parole della Vicepresidente Moratti, riteniamo che questa disastrosa esperienza di governo debba volgere al termine. Attendiamo quindi le dimissioni a ruota dello sfiduciato presidente Fontana, alla giuda di una giunta inoperosa e bloccata dalla fuga degli assessori verso il Parlamento. Da sottolineare come il primo vero atto degno di essere ricordato dell’assessore Moratti, da quando si è insediata, sia stato quello di sfiduciare il governo della Lombardia. Il culmine del suo lavoro è stato il comunicato diramato oggi. Un percorso studiato a tavolino verso la propria candidatura, che di fatto ha dimenticato le esigenze dei cittadini lombardi”.


La lettera di dimissioni di Letizia Moratti

"Per rispetto dei cittadini, con senso di responsabilità e in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l’esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione. Per questi motivi, e solo oggi, di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia. E' un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi. Una scelta di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia. Da una parte prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa. Dall’altra, registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini. Si tratta di tre esempi, emblematici di una diversa impostazione politica in questo ambito". 


Nella foto, Letizia Moratti