Crema News - Spino d'Adda - Niente nidi in paese

Spino d’Adda, 17 febbraio 2024

(Gianluca Maestri) Avrebbero voluto collocare dei nidi artificiali nei parchi comunali coinvolgendo i bambini delle scuole nel loro posizionamento; invece i volontari del comitato Ambiente e Benessere a Spino hanno dovuto ripiegare su un piano B, reso possibile dalla disponibilità dell’azienda agricola Primaluce di Marco Bosia, sempre molto sensibile ai temi ambientali. 

Vincenzo Mottola presidente del comitato, spiega come sono andate le cose. “Realizzati da Roberto Musumeci e ormai pronti da tempo, i nidi artificiali sono stati donati a Marco Bosia che ha provveduto ad appenderli agli alberi della sua azienda agricola. Un modo per abbellire e rendere più gioioso il nostro territorio. Peccato solo che la Primaluce si trovi un po’ fuori paese. Noi del comitato avevamo proposto all’amministrazione comunale, in aggiunta alla creazione di un giardino dei frutti perduti (realizzato poi su un terreno sempre dell’azienda Primaluce), anche di posizionare nei vari parchi del paese questi nidi artificiali, da noi donati, per aiutare la piccola avifauna. Posizionandoli, avremmo coinvolto le scuole di Spino con l’intento di sensibilizzare i bambini a essere più consapevoli nell’aiutare i piccoli uccellini e predisponendoli a una maggiore sensibilità verso l’ambiente”. 

Non è andata però come i volontari speravano. 

“Come in occasione della nostra proposta di regalare e donare alla collettività un certo numero di alberi da frutta di una volta - prosegue Mottola, - l’assessore all’urbanistica Roberto Galli è andato alla ricerca di motivazioni per trovare problemi e non soluzioni per risolvere eventuali criticità. A questo punto la nostra scelta, pur indipendente dalla nostra volontà, è stata quella di realizzare comunque i progetti presso un privato, che ringraziamo, constatata l’indisponibilità dell’amministrazione. Resta il rammarico di non averlo potuto fare nel centro abitato, dove avrebbero avuto una valenza educativa ben più rilevante”. 

“Semplicemente - risponde Roberto Galli - andava capito che cosa si potesse fare con questi nidi artificiali ma il comitato ha ritirato la sua proposta. Il comune non vuole fare ostruzionismo ma essendo un ente pubblico deve osservare delle regole e sottostare a determinati iter burocratici e una fase di approfondimento ad ogni istanza che arriva in municipio è doverosa. Un conto è mettere in pratica un’idea come quella del giardino dei frutti perduti o come quella dei nidi su suolo privato, un altro è metterle in pratica su suolo pubblico. Comunque è positivo che vi siano idee del genere e che sia stato trovato un posto dove realizzarle”.