Madignano, 19 aprile 2019

Situazione molto complessa e tale da dover rivedere i piani. Questo quanto uscito dalla riunione di ieri al Mise, dove la task force del ministro Luigi di Maio ha incontrato sindacati e rappresentanti della holding Shernon, proprietaria della rete dei negozi Mercatone Uno, entrata in profonda crisi a soli otto mesi dall'acquisto della società. "Una situazione sulla quale stiamo vigilando - dice Marco degli Angeli, cremasco consigliere regionale grillino che sta tenendo i contatti con il ministero - e che richiede la massima attenzione, anche se non ci si nasconde la sua complessità".

All'indomani dello sciopero da parte dei 1800 dipendenti dei 55 negozi Mercatone Uno sparsi in Italia, compreso quello di Madignano che dà lavoro a 35 persone, le prospettive non sono rosee. Al ministero hanno chiesto alla Shernon di ripresentarsi il 30 maggio con proposte percorribili e poi ci sarà una settimana di tempo per dare il via libera e diventare operativi. In caso di fallimento della trattativa, il 6 giugno verranno messe in campo le alternative. Ai colloqui di ieri ha partecipato il nuovo commissario giudiziale che ha il delicato compito di cercare di guidare la società fuori dalla crisi. Ma non ci si nasconde che la situazione è molto difficile. Peraltro non si hanno notizie certe di una crisi interna alla stessa Shernon, holding di tre società con sede a Malta. Sembra che i problemi di liquidità nascano dal ritiro di uno dei tre soci, ma non vi è ufficialità per questa notizia.

Tutto fermo fino al 30 maggio e attesa per la risposta della Shernon, anche se pare che vi siano già aziende interessate all'acquisto dei singoli negozi per trasformarli in altre attività.

Nella foto, lo sciopero di ieri davanti alla sede di Madignano