Crema, 13 aprile 2019

Prendere l’altro per mano. Per danzare, ma soprattutto per guidarlo alla scoperta della diversità. E per evitare che la vita, con le sue inaspettate sorprese, gli piova addosso. Fino a condurlo nell’oscurità, quella cui non c’è rimedio. Questa, in breve, la finalità di “Al ritmo delle stelle”, una giornata dedicata allo sport inclusivo, presentata martedì 9 aprile in conferenza stampa ed organizzata da “Ballo Anch’Io”, la scuola di danza per non vedenti e normodotati istituita nel 2015 dalla sezione territoriale di Cremona dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti e coordinata dal consigliere territoriale Davide Cantoni, in collaborazione con il circolo “Al Tennis”. L’evento, in programma domenica 14 aprile presso il circolo tennistico di via Sinigaglia a Crema, è patrocinato dal Comune di Crema ed ha ottenuto il plauso della Consulta dei Giovani e di Sportabilità, importante progetto di inclusione sociale, la cui fase sperimentale è terminata lo scorso anno, da cui è fiorita, tra le altre cose, la squadra non vedenti dell’A.C. Crema 1908, che, di recente si è laureata nuovamente Campione d’Italia.

«Sono felice di essere qui oggi per farvi sapere che l’Amministrazione vi è vicina e condivide l’importante mission che cercate di perseguire con queste iniziative» ha detto il consigliere delegato allo sport del Comune di Crema Walter Della Frera, rivolgendosi agli organizzatori. «La prossima domenica verrà data alla città l’opportunità di vivere un momento ludico, ma anche di comprendere il vero valore dello sport come veicolo di integrazione. Sarà una grande occasione per tutti: i ragazzi ciechi potranno farsi conoscere davvero, divertendosi, mentre i normodotati potranno sperimentare l’oscurità e capire che le abilità di questi ragazzi sono diverse, ma non per questo distanti».

Abilità diverse, che rendono le persone differenti, domenica invaderanno il circolo “Al Tennis”, nell’ambito di un programma ricco ed eterogeneo. A partire dalle ore 15, gli insegnanti della scuola di danza “Ballo Anch’Io” Valentina Abbondio, Kevin Ogliari e Claudia Festari, in compagnia dei ballerini ciechi, terranno uno stage di danza al buio rivolto a bambini, ragazzi, adulti appassionati di ballo, oltre che a professionisti ed allievi del settore. La partecipazione allo stage ha un costo di € 10. Dalle ore 18 spazio ai talenti diversi, capaci di emozionare: dopo un’esibizione di danza latina, i ballerini non vedenti cederanno il palco a Benedetto Alchieri, cantautore attento al sociale che ha di recente scritto “Gassman”, un inno alla verità di chi vive al buio e pratica sport per oltrepassarne i confini e a Chiara Pedroni, campionessa italiana di danza sportiva paralimpica, che con leggerezza farà scoprire il mondo della danza su quattroruote. Per finire, a partire dalle ore 20, l’ormai tradizionale appuntamento con la cena al buio presso il ristorante “Al Tennis”. La cena ha un costo di €25 ed è comprensiva di tre portate e bevande. Parte del ricavato sarà devoluto al progetto “Ballo Anch’Io”. Per info e prenotazioni si può contattare Davide Cantoni, consigliere territoriale dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti della sezione territoriale di Cremona, al 3331263135.

Un evento, questo, in linea con la finalità inclusiva che l’Unione Ciechi persegue da sempre, oltre a spendersi per la promozione della pratica sportiva per disabili visivi. «Sono felice di essere qui per presentare l’ennesimo evento inclusivo proposto dalla nostra sezione – ha detto Flavia Tozzi, presidente dell’UICI di Cremona – per diffondere un messaggio di normalità, pur nel rispetto della diversità di ciascuno. All’interno della scuola di danza “Ballo Anch’Io” disabili e normodotati ballano liberamente, per far comprendere che il buio non può essere un ostacolo alle proprie passioni e che, in fondo, mettersi nei panni dell’altro è davvero arricchente. “Al ritmo delle stelle” vuole far conoscere a tutti la nostra filosofia e credo sia un’occasione da non perdere per sentirsi più vicini che mai alla diversità, ancora oggi guardata con diffidenza. Grazie, dunque, a chi si è speso per la realizzazione di questa bella iniziativa che ci consentirà anche di proseguire la raccolta fondi per noi fondamentale per il sostentamento del progetto “Ballo Anch’Io”. Spero che i cremaschi, che sono sempre così solidali, non si lascino scappare questa occasione per fare del bene divertendosi e cogliere spunti di riflessione interessanti per un domani che sia per tutti migliore».

Oltre alla solidarietà, un’altra via percorribile per costruire attivamente un futuro inclusivo è la pratica sportiva integrata. «Sono felice di poter ospitare “Al Tennis” un evento così importante e dalla portata culturale particolarmente rilevante – ha detto Fabiano Gerevini, presidente del circolo tennistico e consigliere regionale del CONI – perché credo possa dimostrare come lo sport integrato, che prevede il coinvolgimento di disabili e normodotati, sia la chiave di svolta per attuare quel mutamento culturale tanto richiesto. Attraverso la pratica sportiva integrata, infatti, i disabili rinascono, ritrovano il coraggio, la motivazione e la voglia di mettersi in gioco, conquistando la loro normalità, mentre i normodotati sperimentano la fatica che questi ragazzi vivono quotidianamente e la forza che mettono in campo per superare limiti ed abbattere le barriere, soprattutto mentali». Il circolo “Al Tennis” si conferma così, dopo l’inaugurazione della scuola di tennis in carrozzina, «un luogo di tutti e per tutti».

Di rinascita, coraggio e di forza ritrovata, ha parlato anche la campionessa italiana Chiara Pedroni, che vive a bordo di una quattroruote a causa dell’endometriosi, una patologia invalidante che mina globalmente la salute della donna. «L’endometriosi mi ha tolto gran parte della mia autonomia. Dopo la diagnosi, mi ero persa, ma con lo sport mi sono ritrovata. La pratica sportiva mi ha permesso di riprendermi la vita». Quota rosa del progetto di tennis in carrozzina promosso dalla Società Canottieri Baldesio di Cremona, Chiara ha riscoperto l’amore per la danza anche su quattroruote, aggiudicandosi, lo scorso 7 luglio, l’oro ai campionati italiani Fids settore paralimpico, danzando sulle note di “La Notte” di Arisa. Chiara fa sport e non si stanca mai di raccontare la sua visione della vita, per provare a realizzare il suo sogno più grande: «Sono onorata di prendere parte a questa iniziativa, volta ad invitare il prossimo a sperimentare concretamente la diversità, perché credo sia il modo giusto per costruire un futuro in cui ciascuno possa essere accettato e valorizzato per ciò che sa fare e non giudicato per ciò che non sa fare. Perché, è vero, siamo tutti diversi, ma proprio per questo siamo tutti uguali. E queste iniziative lo dimostrano, provando ad eliminare le barriere mentali, che creano distanza molto più di una qualsiasi barriera architettonica».

È un invito importante, dunque, quello rivolto dalla scuola di danza “Ballo Anch’Io, colto con entusiasmo dall’ASD Liberi e Forti di Castelleone, che ha scelto di offrire lo stage al buio alle proprie allieve dei corsi di danza moderna. «Abbiamo scelto di aderire a questo evento – spiega la dirigente Michela Gusmaroli – perché pensiamo che questa sia un’esperienza altamente formativa per le nostre atlete, tanto dal punto di vista sportivo e tecnico, quanto dal punto di vista umano. Sappiamo che la danza unisce, ma credo che i ballerini ciechi ci stupiranno, dimostrando che il ballo supera anche i confini del buio».

Confini che Benedetto Alchieri ha esplorato in lungo e in largo a ritmo di musica cantando “Gassman”: «Cantando il buio e conoscendo gli atleti del Crema 1908 ho avuto modo di apprezzare la loro normalità. La stessa che, sono certo, si respirerà a questo evento e che merita di essere sperimentata bendandosi. Parlo di normalità perché credo non vi sia niente di fantastico a vivere la disabilità coltivando passioni o praticando sport. Si tratta semplicemente di trovare il coraggio di ripartire. Forse è questo ad essere davvero eroico».

Musica, danza e divertimento per dire che a tutti viene data la possibilità di brillare come stelle. «Abbiamo scelto di proporre così tante iniziative per cercare di rispondere agli interessi di tutti» spiega Davide Cantoni. «Ultimamente si dice spesso che il confronto con la diversità arricchisca. Mi auguro, quindi, che in tanti vogliano sperimentare la diversità, superando limiti, paure. E, soprattutto, pregiudizi».