Crema, 16 settembre 2019

"Aspettiamo l'11 ottobre, quando saremo davanti al giudice per il reclamo che abbiamo presentato contro il decreto emesso a maggio. I nonni sperano che venga accettato e che il magistrato affidi il piccolo Nuno alle loro cure. Del resto, lo hanno cresciuto loro e sarebbe giusto che continuino loro a crescere questo bambino".

E' quanto afferma l'avvocata Maria Laura Brunelleschi che si occupa della triste vicenda di Nuno (nome di fantasia), un bambino di due anni che rischia di andare in affido a causa di un pasticciaccio brutto che da un anno costringe papà e nonni del piccolo a sperare in un parere diverso che rompa l'incubo nel quale sono sprofondati e a riottenere il bambino.

La storia di questo piccolo bambino cremasco parte un anno fa. Mamma e papà di Nuno non sono sposati e vivono nella casa dei genitori di lui, una grande villa. Il bambino viene accudito da subito dai nonni perché la mamma ha qualche problema, tanto che nell'estate si disinteressa del bambino lasciandolo completamente ai nonni e, in preda a problemi gravi, qualche settimana dopo, tenta il suicidio. Quanto succede viene a conoscenza dei servizi sociali che fanno rapporto al giudice del Tribunale dei minori di Brescia il quale decide di prendere mamma e bambino e sistemarli in una struttura ritenuta idonea alla loro accoglienza. I nonni e il padre non ci stanno, ma i responsabili di questa decisione decidono di consentire loro di poter stare con il piccolo solo un'ora ogni due settimane. Peggio, perché più avanti il rubinetto si stringe ulteriormente e si passa a visite di un'ora ogni mese. Ancora peggio, perché la mamma si disinteressa del piccolo e se ne va dalla struttura. A quel punto, con decreto del mese di maggio il bambino diventa affidabile. Immediatamente i nonni, attraverso l'avvocata Maria Laura Brunelleschi e anche il padre, con l'avvocata Elisa Ravarini, fanno reclamo nei confronti del decreto, mentre la madre non risulta presentare alcuna opposizione.

Intanto il caso comincia a diventare pubblico. Ieri a Crema i Gilet gialli e le mamme coraggio hanno manifestato contro i bambini rubati, con chiari riferimenti al piccolo Nuno. Si è mossa anche la politica, con i grillini che hanno chiesto un'audizione dei responsabili della Comunità sociale cremasca, anche a porte chiuse, per capire che cosa sia successo, richiesta osteggiata dal capogruppo in consiglio Pd, mentre il gruppo del Comitato cittadini per i diritti umani preannuncia una manifestazione pacifica e senza alcun partito sotto le finestre del comune per il 28 settembre.

E il piccolo Nuno aspetta.

Nella foto, la manifestazione di ieri e l'avvocata Maria Laura Brunelleschi