Palazzo Pignano, 29 aprile 2024

(Valentina Ricciuti) Ieri, alla presenza del cardinale Joao Braz De Aviz e delle istituzioni del territorio, è stata intitolata una nuova via a Mons. Vito Groppelli, missionario cremasco che perse la vita dopo esser stato investito a Offanengo, sull'incrocio della Serenissima in direzione Brescia la sera del 8 dicembre 2017.

"Quella dell'intitolazione è un'istanza del territorio che come giunta abbiamo accolto con un consenso unanime. - commenta il sindaco Giuseppe Dossena - Un gesto di memoria per le nuove generazioni: lo scopo è quello di ricordare e fare conoscere questa importante figura che tanto bene ha dispensato non solo nel nostro territorio". 

Don Vito, come tutti lo chiamavano, aera stato consacrato sacerdote nel '64 e aveva cominciato nella parrocchia di Scannabue. Poi era partito nel '72 come missionario alla volta del Brasile, destinazione Porecatù, cittadina nello stato del Paranà e facente parte della diocesi di Londrina, dove era rimasto per oltre 40 anni. Tornato a Offanengo perché malato, perse la vita nel 2017 mentre attraversava la strada al buio, non accorgendosi dell'arrivo di un'auto. La sua attività in Brasile ha avuto il massimo epilogo nella realizzazione di un centro per le famiglie denominato Nazare' Santuario da Famila. L'istituto, che si sviluppa su un'area di circa centomila metri quadri, accoglie i più bisognosi, favorendo l'integrazione fra tutte le etnie che caratterizzano la popolazione brasiliana (indios, europei, asiatici, africani e loro discendenti).

La madre provinciale delle missionarie di Sant'Antonio Maria Claret, che gestiscono la struttura, ha ricordato così don Vito: "É stato un pastore, una guida spirituale, un amico, un fratello. Siamo testimoni della sua grandezza d'animo, del suo grande potenziale umano, sociale, spirituale e missionario. Ha ricoperto il ruolo di vicario generale del nostro fondatore monsignor Gerardo Fernandez, ha svolto la missione come coordinatore della pastorale e rettore del seminario interdiocesano, parroco, professore del corso di teologia e assessore della pastorale della famiglia. La nostra memoria lo ricorda per capacità di costruire legami di profonda amicizia. Nel cammino della vita e del sacerdozio ha saputo amare, gioire, accompagnare, soffrire ed essere accanto all'altro con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima. È stato un uomo capace di essere accanto alle persone che soffrono e che cercano di dare un senso alla vita. Era innamorato di Dio e ricorderemo sempre la sua dedizione alla formazione dei catechisti e dei religiosi".