Crema News - Condanna a 24 anni per il dirottatore

Milano, 15 luglio 2020


Tre ore di camera di consiglio e poi la sentenza: condanna a 24 anni. Poco dopo le 14 i giudici del collegio che ha presieduto il processo a Ousseynou Sy hanno reso nota la loro decisione. Ousseynou Sy, il conducente di autobus che ha dirottato il suo pullman con a bordo 51 ragazzi e tre adulti delle medie Vailati lo scorso 20 marzo 2019 è colpevole di tentata strage, rapimento e incendio doloso. Come tale va condannato e la decisione è che Sy dovrà passare in galera 24 anni per pagare quanto commesso. Accole quindi, le richieste del Pm Luca Poniz, mentre è stata respinta la tesi del difensore Giovanni Garbagnati che ha tentato di non far passare l'accusa di tentata strage. Ricordiamo che Sy non ha fatto richiesta di riti alternativi che avrebbero potuto accordargli uno sconto di pena di un terzo, preferendo affrontare il giudizio senza chiedere attenuanti diverse da quelle di legge.


Prima che il collegio si ritirasse per decidere la sorte dell'autista, l'imputato ha potuto parlare per un'ultima volta, dando la colpa di quanto successo a Salvini e alle sue leggi e affermando che anche i Pm, rei di non aver controbattuto a queste leggi, sono comlìplici. Queste affermazioni hanno provocato la reazione di molte persone, tra le quali la parlamentare cremasca della Lega Claudia Gobbato, capogruppo della commissione infanzia della Camera che ha detto: “Ousseynou Sy è un criminale che nel marzo scorso sequestrò e dirottò un pullman con 50 ragazzini, due insegnanti e una bidella della scuola media ‘Vailati’ di Crema e per questo meriterebbe il carcere a vita. Non voglio nemmeno pensare al tragico epilogo a cui saremmo arrivati senza il coraggio di alcuni ragazzini e la prontezza delle forze dell’ordine. Nessuno può dimenticare quelle immagini agghiaccianti. A oggi quel criminale ancora non si pente, non si scusa e continua a fare dichiarazioni deliranti contro la - sacrosanta - politica dei porti chiusi. In Italia non abbiamo bisogno di criminali che mettono in pericolo la vita dei nostri figli e di innocenti con l’unico scopo di compiere ‘gesti dimostrativi’”.


Nella foto, Ousseynou Sy durante il processo