Crema, 03 agosto 2020


Era stata identificata quasi subito la donna che sabato si era data fuoco in mezzo a un campo di via Milano, periferia cittadina. La salma della povera donna era stata messa disposizione del magistrato Milde Milli che aveva disposto di non far eseguire l'autopsia e poi ieri aveva stabilito di restituire il corpo ai familiari. La donna, Paola Liotta, 38 anni da compiere, nativa di Pizzo Calabro (Vv), era ospite di una comunità nel cremasco, dove sperava di poter risolvere i suoi problemi. Non è stato così e la difficoltà della vita l'ha sopraffatta e sabato la povera donna ha preso la decisione ultima di farla finita con una esistenza tribolata. Si è allontanata dalla comunità, si è procurata due bottiglie che ha riempito di benzina e poi, raggiunto il campo, si è versata la benzina addosso e si è data fuoco. Un passante ha visto la scena ed è sceso dall'auto con un asciugamano per cercare di spegnere le fiamme; un altro lo ha raggiunto con un estintore, ma quando i soccorritori sono riusciti a spegnere il fuoco, per la donna non c'era più nulla da fare. Probabilmente la morte è sopraggiunta non tanto o non solo per le fiamme, ma anche perché la vittima ha inalato i vapori della benzina che le hanno letteralmente bruciato i polmoni. Dopo il riconoscimento e la restituzione del cadavere, i parenti si sono rivolti a un'agenzia funebre per far trasportare la salma a Pizzo Calabro. La traslazione è in programma per domani mattina. La donna era a Crema ospite della comunità terapeutica Redancia Po e, a detta del personale, era una donna che aveva progetti e non aveva dato alcun segno che potesse far intuire il suo tragico progetto. Intanto non si placano le polemiche scatenate dal soccorritore che ha denunciato, in una lettera, come mentre lui stava soccorrendo la poveretta, altri si sono fermati a filmare la donna che bruciava.

Paola Liotta, nell’ottobre scorso, era scomparsa da una comunità di recupero del Vibonese per poi essere ritrovata a Roma dopo l’attivazione di apposite ricerche da parte delle forze dell’ordine e della Prefettura di Vibo Valentia. Nel luglio del 2014 era stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio ai danni della madre, ferita con 14 coltellate al culmine di una lite in auto.


Nella foto, la salma in mezzo al campo e Paola Liotta