Crema News - Sy è sano di mente

Milano, 29 giugno 2020


Osseynou Sy, il 47enne di origini senegalesi che il 25 marzo dello scorso anno ha sequestrato, dirottato e incendiato un bus con a bordo 51 ragazzini, due insegnanti e una bidella delle medie Vailati di Crema, non è affetto da vizio di mente per infermità. Lo scrivono gli psichiatri Renato Ariatti e Franco Martelli nella perizia che era stata richiesta dalla Corte d'assise di Milano per accertare la sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto e che è stata da poco depositata. Secondo i periti, Sy non è affetto da alcun disturbo psichiatrico inquadrabile in una diagnosi codificata e non è stato possibile derivare l'esistenza, all'epoca dei fatti, di uno scompenso di natura psicopatologica avente correlazione causale con le condotte antigiuridiche, di cui ai capi di imputazione, tale da potersi configurare vizio di mente per infermità. Nella relazione si legge anche che l'uomo ha messo in atto un'azione di cui ben si rappresenta il significato e che ha portato avanti in maniera del tutto consapevole. E ancora: che francamente si fatica a vedere una infermità di mente alla base della dinamica e dell'evoluzione del fatto. "Non vi è alcuna rottura - si legge nella relazione -con il contesto reale, che ponga l'uomo in una situazione tale da impedirgli condotte alternative e più adeguate sul piano delle convenzioni sociali e del rispetto della legge".

Le accuse per il 47enne ex autista delle Autoguidovie sono di strage, sequestro di persona e incendio. Parte civile nel processo sono le famiglie dei 51 alunni a bordo del mezzo, di cui alcuni assistiti dagli avvocati cremaschi Antonino Andronico (che difende i due ragazzi Rami e Adam). Vittorio Patrini (che difende il professor Andrico) e Ilaria Groppelli (che cura gli interessi del professor Cadei), il comune di Crema, patrocinato dall'avvocato Giuseppe de Carli e, per il solo reato di incendio, la società proprietaria del mezzo, le Autoguidovie (Agi). Le prossime udienze sono state fissate per il 6, l'8 e il 13 luglio. nella prima udienza saranno presentati i risultati della perizia, nella seconda ci saranno le arringhe degli avvocati e il 13 ci sarà la difesa e quindi non improbabile che in quella data il collegio giudicante emetta la sentenza.


Nella foto, Ousseynou Sy, in aula durante un'udienza