Crema News - Crema – Se hai problemi con il cibo...

Crema, 16 marzo 2024

Nella giornata del fiocchetto lilla l’Asst di Crema ha annunciato la formazione di un’équipe multidisciplinare e specialistica per la presa in carico delle persone con disturbi alimentari, per lo più giovani donne. Questa équipe, formata da un medico psichiatra, due psicologi, un terapista della riabilitazione psichiatrica e un dietista, ha l’obiettivo di garantire una risposta efficace per fare in modo che le persone e le loro famiglie non si sentano sole nella sofferenza.

Il fenomeno, continuamente in crescita, ha interessato anche il territorio cremasco: attualmente sono in carico presso i servizi Asst Crema 54 persone. Si tratta per lo più di ragazze, con un’età compresa fra i 15 e i 19 anni, anche se si sta notando un progressivo abbassamento dell’età in cui si manifesta il fenomeno. Tra i disturbi per cui viene richiesta una presa in carico va per la maggiore l’anoressia nervosa, seguita dalla bulimia nervosa e dal disturbo di alimentazione incontrollata.

Per lungo tempo, la presa in carico di persone con questi disturbi nel cremasco è stata frammentaria e non c’era una visione specialistica né un lavoro multidisciplinare che consentisse di accogliere un bisogno così complesso.

Questo fenomeno è figlio di una fragilità che abbraccia diversi aspetti della vita e che impatta sulla qualità della stessa: per questo motivo serve un trattamento multidisciplinare e integrato, volto a trattare le complicanze mediche e ristabilire un’alimentazione adeguata con l’obiettivo di raggiungere il normale peso corporeo. Spesso, nell’età adulta, si rinvengono svariati sintomi, quali disturbi della personalità, depressione o uso di sostanze.

Alla base di tutti questi disturbi vi è, spesso, il tentativo di raggiungere gli ideali di perfezione che la società ci impone, oppure cercare di essere una figlia perfetta per non deludere le aspettative degli altri e della famiglia. E' necessario agire sul contesto familiare per smorzare il senso di colpa e rendere i parenti una risorsa in più nel percorso di cura.