Crema, 24 ottobre 2016


Venerdì sera in Consiglio provinciale si è tenuto il voto finale sul dimensionamento scolastico delle scuole superiori. L’istituto agrario Stanga resta unito e le sue tre sedi di Cremona, Crema e Pandino rimangono nell’ambito territoriale di Cremona. Rientra nell’ambito di Crema l’istituto Marazzi, che viene accorpato all’ IIS “P.Sraffa”. Il liceo artistico “B.Munari” perde la sede cremonese e viene integrato con il corso tecnico grafico dello Sraffa.

“Non è un caso se la componente cremasca del Consiglio si è espressa sul punto con 2 voti contrari e 3 astensioni. Questa ipotesi non si basa sulla premessa della condivisione territoriale e penalizza il territorio Cremasco. Il mantenimento dell'istituto Stanga a scavalco fra i due ambiti è sempre stato il motivo principale della nostra contrarietà al progetto provinciale di dimensionamento, espresso in Consiglio già dallo scorso giugno. In tal senso, pur riconoscendo che vi sono stati tentativi di dialogo, ritengo che lo sforzo compiuto non sia stato sufficiente, e che siano state deboli le motivazioni a sostegno dell’indivisibilità dell’istituto.

Le ricadute saranno pesanti: continueremo ad avere un organico incompleto e ‘di passaggio’: tutti i docenti che dovranno completare la cattedra con orario saranno costretti a lavorare presso istituti che distano anche 60km l'uno dall'altro; è chiaro che resteranno allo Stanga solo il tempo minimo necessario a trovare una sede più funzionale, ed è legittimo sia così. A rimetterci sono e saranno ancora i nostri studenti: basti considerare che, a un mese e mezzo dall'avvio scolastico, l'organico in servizio presso lo Stanga Crema è il 65% di quello necessario.

Queste le ragioni del mio voto contrario, la proposta era insostenibile. Con l'assessore Attilio Galmozzi abbiamo lavorato sodo per studiare ipotesi aggregative differenti: tutte prevedevano lo Stanga diviso nei due ambiti, e nel Cremasco la suggestiva ipotesi di un Polo agro-meccanico condiviso con l’istituto Marazzi, con un orientamento professionale vicino alle esigenze e alle specificità del nostro territorio.

Spiace infine considerare che la decisione è stata demandata alla politica - certamente la legge prevede tale competenza e responsabilità - ma che ciò è avvenuto in un contesto nel quale anche i grandi portatori di interesse come l’ufficio scolastico provinciale e i sindacati competenti avrebbero potuto far sentire di più la propria voce. I dirigenti scolastici - sempre presenti e collaborativi - si sono legittimamente spesi per difendere la realtà dei rispettivi istituti, ma è mancato un quadro di proposte condiviso e obiettivo, che fosse più congeniale e appropriato alle esigenze scolastiche anche sul piano tecnico e formativo. Questo è il limite con cui hanno dovuto fare i conti gli amministratori e i consiglieri, assumendosi un carico di responsabilità decisionale che, se condiviso da tutti, avrebbe potuto portare a decisioni migliori”.

Stefania Bonaldi


Le dichiarazioni del sindaco Bonaldi sul riordino scolastico, tutta presa ad accusare dirigenti, USP, sindacati per non aver portato ad “un quadro di proposte condiviso e obiettivo, che fosse più congeniale e appropriato alle esigenze scolastiche anche sul piano tecnico e formativo”, rappresentano un vano tentativo di giustificarsi per il palese insuccesso registrato in merito al riordino scolastico e le rimbalzano contro come un boomerang.

Già da maggio abbiamo più volte chiesto al sindaco e all'assessore di coinvolgere tutti i portatori di interesse, consiglieri comunali tutti compresi, per trovare un punto di unione e non di frattura sul tema del riordino scolastico. Ma la smania di risultare la paladina del territorio l'ha portata ad una clamorosa rottura in Consiglio Provinciale, coinvolgendo gli altri consiglieri cremaschi, solo rallentando il processo.

La mozione per il riordino, che portasse all'elaborazione di una progettualità solida e condivisa, approvata all'unanimità in consiglio comunale, ha obbligato sindaco ed assessore al coinvolgimento degli altri attori anche se in due soli incontri, ma senza la reale volontà di risolvere la questione ai livelli adeguati.

Prova ne è che per difendere la suddivisione delle scuole di Crema e Cremona in 2 ambiti distinti, ben sapendo che in Provincia si sarebbe dovuto votare, non si è dato seguito ai numerosi solleciti e alle richieste di trovare punti di mediazione a livello alto e politico.

La sconfitta per le scuole cremasche e per l’offerta formativa, rivolta ai giovani del territorio, dipende tutta dal Sindaco Bonaldi e da Matteo Piloni, segretario provinciale PD; entrambi non son stati capaci di trovare un punto di mediazione tra Crema, Cremona e Provincia, governati tutti dal PD, non han saputo affrontare i reali problemi delle scuole sul territorio per arrivare a due ambiti distinti.

Ancora un giorno prima della votazione, venivano portate in discussione fino a 4 proposte, la cui sostenibilità era per molti versi tutta da dimostrare, sia economica che numerica che progettuale ed infine logistica.

La chiara posizione di arresa del sindaco è tutta lì da vedere, arrivata al punto da proporre di demandare la decisione alla Regione, tanto da farsi dire da Viola, presidente PD della “Provincia”: “La Regione non ha tutto questo entusiasmo di vedersi arrivare sul tavolo una miriade di proposte dovute alla nostra incapacità di trovare una sintesi.”.

Il timore è che tra 2 anni si sarà ancora impegnati a dover trovare soluzioni per l’Istituto Agrario, perché a scavalco tra ambiti diversi, e per il Munari, a rischio per numero di iscritti con l’ultima soluzione che gli vede aggregato l’indirizzo grafico dello Sraffa, lasciando inalterate scuole ben più numerose.

Oltre allo Stanga col Marazzi, a Crema, era certamente preferibile la soluzione di un terzo polo liceale, col Munari aggregato alle ex-magistrali o allo scientifico, proposta quest’ultima ripresa da Rossoni in consiglio provinciale, col sostegno anche dell’assessore di Cremona Virgilio, nonchè della struttura tecnica provinciale perchè più coerente al progetto del Polo scolastico a San Bartolomeo.

Ma anche questa soluzione di prospettiva per il futuro, per i nostri giovani, non è stata sostenuta.

Forza Italia e Gruppo consiliare Forza Italia per Crema,

Lega Nord di Crema e Gruppo consiliare Lega Nord,

NCD e Gruppo consiliare NCD