Cremasco, 13 agosto 2019

Dimenticate o per lo meno lasciate da parte le polemiche e le spaccature che negli ultimi tempi hanno caratterizzato i sindaci di Area omogenea. Oggi alle 17 il presidente Aldo Casorati ha chiamato i primi cittadini per discutere il da farsi, visti i danni provocati dai fortunali che hanno squassato il cremasco negli ultimi dieci giorni. Detto che qualcuno ha fatto presente che questa riunione andava fatta dopo il primo disastroso fortunale, che ha toccato Vailate e non solo dopo il terzo, la polemica è stata chiusa per adoperarsi a cercare una soluzione comune. Il primo cittadino di Pianengo, Roberto Barbaglio, ha fatto presente che lui e altri quattro colleghi (Casale, Ricengo, Sergnano e Camisano, oltre al Parco del Serio) si erano riuniti ieri e hanno fatto fronte comune per chiedere lo stato di calamità naturale alla Regione, visti i danni subito nel nubifragio di mercoledì scorso. Così i sindaci hanno deciso anche loro di unirsi per chiedere lo stato generale di calamità naturale e per vigilare insieme sui tempi. Inoltre, si cercherà un sistema per avvertire la popolazione quando ci sono in previsione condizioni meteo particolarmente preoccupanti. Ancora fumata nera, invece, per la richiesta del sindaco di Campagnola di istituire un fondo comune al quale accedere quando arrivano disastri. Ma stavolta non c'è stata bocciatura, ma solo un rinvio a settembre per capire come mettere in campo una proposta che funzioni. Erano presenti 25 sindaci su 48. Gli assenti erano in ferie o non toccati dal problema e forse qualcuno ha disertato per protestare sul metodo scelto, ritenuto troppo in ritardo rispetto alle evenienze.

Nella foto, il sindaco di Pianengo, Roberto Barbaglio