Crema, 14 agosto 2019

I ragazzi di Fridays for future pongono l'attenzione sui fenomeni meteorologici avvenuti in questi giorni nel cremasco.

In poco più di una settimana tra bassa bergamasca e nord cremasco si sono abbattuti 3 eventi climatici estremi, eventi a cui il nostro territorio non è abituato. Questi eventi sono il frutto del cambiamento climatico e sia chiaro fin da ora che, stando così le cose, la loro frequenza è destinata ad aumentare. Chi pagherà? Come sempre a pagarne le conseguenze saranno le classi sociali più svantaggiate: direttamente per i danni, indirettamente perché queste calamità andranno a gravare sui bilanci di vari enti, comunali, regionali, statali ecc. Non pagheranno certo le aziende climalteranti, molte delle quali presenti sul nostro territorio (in particolare a Sergnano, uno dei comuni più colpiti). Il nodo va risolto alla radice: non possiamo pensare di far fronte ad un aumento degli eventi climatici violenti, semplicemente mettendo in conto alla collettività (già al limite) anche i costi delle riparazioni per i danni. Questi danni hanno dei precisi responsabili, pertanto 1) che questi responsabili paghino 2) che le aziende climalteranti vengano nazionalizzate, poste sotto il controllo delle comunità e riconvertite in aziende per l'energia rinnovabile. Quasi 3 mesi fa a Crema siamo scesi in piazza (per la seconda volta) insieme a un sacco di giovani e studenti per chiedere misure contro il cambiamento climatico. Pensiamo che oggi più che mai sia importante dare delle risposte! Soprattutto a una generazione che vede il proprio futuro affondare mentre pochi miliardari si fregano le mani, barattando salute dei cittadini e territori per il proprio interesse, il tutto con la connivenza delle istituzioni. Siamo stufi di proclami e vuote parole, e a settembre torneremo nelle piazze, per riaffermare le nostre posizioni. Non c'è più tempo.

Fridays For Future Crema