Crema, 17 agosto 2019

Tre momenti meteorologici importanti in dieci giorni hanno portato devastazione in una trentina di paesi del cremasco. Bufere, tempeste, venti a ben oltre cento chilometri orari hanno distrutto tutto quel che si trovava sul loro passaggio. E' il risultato del cambiamento climatico generale che richiede di ripensare immediatamente e anche a livello locale la politica ambientale alla quale si deve mettere mano al più presto, prima che arrivi il freddo e con esso l'accensione del riscaldamento. Ricordiamo che nei primi tre mesi dell'anno sono stati 45 giorni su 90 con livelli di pm10 oltre il limite di guardia e che non ci sono state misure antinquinamento, al di là di quattro manifesti.

Oggi i griillini, con il consigliere Manuel Draghetti, hanno presentato un'interrogazione, chiedendo al consiglio comunale se la nostra città voglia sperimentare il murales antismog, come ha fatto la città di Roma, dove è stato inaugurato il 26 ottobre 2018 il più grande murales d’Europa realizzato con pitture eco-sostenibili, al 100% naturali, che purificano l’aria. L'opera si intitola "Hunting Pollution", è dello street artist Federico Massa, alias Iena Cruz, sostenuto e ideato dalla associazione No-profit Yourban2030, con l’obiettivo di contribuire a tracciare un percorso verso lo sviluppo sostenibile utilizzando il linguaggio artistico. Il murales si estende su una superficie di 1000 mq per una altezza di circa 35 metri e, grazie a queste caratteristiche, si presenta come la più grande opera di street art rigenerativa urbana d’Europa; l'opera è stata realizzata con una pittura innovativa denominata "Airlite", la quale, con l’azione della luce sia naturale che artificiale, elimina agenti inquinanti come ossidi di azoto, benzene, formaldeide e si stima che 12 mq possano eliminare l’inquinamento prodotto da una autovettura in un giorno.

Ma al di là della proposta dei grillini, che non sarà mai accettata, secondo noi, vogliamo sottolineare un fatto importante. Esiste un'assemblea dei sindaci del territorio che si chiama Area omogenea, presieduta dal sindaco Aldo Casorati. I primi cittadini si sono riuniti (in ritardo) dopo il disastro del 12 agosto (dimenticando quelli del 2 e del 7), hanno chiesto lo stato di calamità per 28 comuni per i danni causati dal meteo il 12 agosto (e quelli del 2 e del 7, circa 11 milioni di euro?), ma a nessuno è venuto in mente che forse questi fenomeni atmosferici, mai visti in così rapida frequenza dalle nostre parti, sono il frutto di un cambiamento climatico drammatico? E a nessuno è tornato alla mente che lo scorso anno i sindaci dell'Area omogenea non riuscirono a mettersi d'accordo per un fronte comune contro l'inquinamento nella nostra zona? E sempre a nessuno viene in mente che non c'è più tempo da mettere in mezzo ed è necessario trovare subito misure drastiche per cominciare a salvaguardare il cremasco e i cremaschi dall'inquinamento imperante? Se l'Area omogenea ha un senso, ci si metta intorno a un tavolo e non ci si alzi prima di aver trovato qualcosa di veramente efficace che valga per tutto il nostro territorio. E non ci si venga a dire che il problema è globale, perché se nessuno comincia, non si va da nessuna parte (per la verità, Milano ha già cominciato).

Nella foto, il murale ecologico Hunting pollution