Cremasco, 18 luglio 2019

Aria di tempesta sull'area omogenea (ma non solo), con una ventina di sindaci (su 48) che stanno considerando l'uscita del proprio paese dall'associazione e che la prossima settimana si presenteranno a una riunione per discutere sulle modalità di abbandonarla.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso per molti è stata l'elezione del sindaco che deve sostituire Maria Luise Polig, ex sindaco di Pandino sconfitto alle scorse elezioni da Piergiacomo Bonaventi. La sostituzione naturale sarebbe stata proprio quella di avvicendare i due sindaci, lasciando il posto a Bonaventi. Ma quest'ultimo, troppo preso dai problemi di Pandino che deve affrontare da subito, ha suggerito di lasciare il posto al sindaco di Bagnolo, Paolo Aiolfi, anche lui della Lega e anche lui neo eletto. Tuttavia, secondo statuto, gli eletti nel comitato di indirizzo di controllo devono essere sindaci di paesi con più di 5000 abitanti e Bagnolo ne ha 'solo' 4850. Del fatto era stato avvertito il presidente dell'area omogenea, Giancarlo Casorati (Casaletto Ceredano, 1169 abitanti, ma per la presidenza la regola non vale), il quale si è detto disponibile a passare sopra alla mancanza di 150 abitanti. Interviene il sindaco di Palazzo Pignano, Rosolino Bertoni: "Tutto a posto e invece, una volta in assemblea, quando è stata presentata la candidatura di Aiolfi, il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ha fatto presente la disfunzione, pretendendo il rispetto del regolamento e facendo eleggere al posto di Aiolfi il sindaco di Castelleone, Pietro Fiori. E in questo modo cantando il de profundis all'area omogenea. Ci vediamo la prossima settimana e poi vediamo in quanti lasciano, di certo non saranno pochi".

Nella foto, il sindaco di Palazzo Pignano, Rosolino Bertoni