Crema News - Crema - Dalla scuola per la scuola Don Emilio al Galilei

Crema, 26 marzo 2024 

(Sara Barbieri) Questa mattina alle 11:00 nell’Istituto Galileo Galilei di Crema gli studenti rappresentanti della scuola hanno consegnato a don Emilio Lingiardi il contributo realizzato tramite la raccolta fondi attivata dai giovani studenti attraverso una lotteria. L’importo ottenuto è di 700 euro che sarà interamente devoluto alla scuola di Gerusalemme di don Ibrahim.

Don Emilio, entusiasta per il risultato inaspettato, ha colto l’occasione dell’incontro di stamane per telefonare personalmente a don Ibrahim e comunicargli in diretta la sua felicità: “Sono qui nella presidenza del Galilei di Crema per raccogliere i contributi dei ragazzi e ti pregherei di utilizzarli per aiutare quelli più poveri della tua scuola, in vista soprattutto dell'esame di maturità”.

La parola è poi passata alla dirigente dell’istituto Paola Orini: “Padre Ibrahim, con tutto il cuore la nostra scuola ha voluto dare questa offerta per gratitudine nei confronti di don Emilio che ci è molto vicino e anche per essere vicini a voi”. Non sono tardati ad arrivare i ringraziamenti di don Ibrahim, molto emozionato, che ha portato il suo grazie da parte di tutti i suoi studenti per un gesto così bello. La chiamata si è conclusa con un appello di don Emilio al direttore della scuola di Gerusalemme: “Durante questa settimana quando sarai al Sepolcro di Cristo recita una preghiera per questi ragazzi, le loro famiglie e per tutti coloro che si affidano a te”.

Con questo gesto simbolico il messaggio che il Galilei ha voluto trasmettere è stato quello di diffondere sempre più una prospettiva di pace e non di guerra, profondamente condivisa dallo stesso don Emilio: “Ho sempre insistito sulla speranza: la gravità della guerra non ha limiti ma dobbiamo proferire ai ragazzi un segno di speranza sull’esempio di padre Ibrahim che ha aperto questo scuola con insegnanti arabi, ebrei e cristiani e altrettanti studenti di tutte le provenienze perché solo così si supera l’odio che esiste. La cultura e la scuola aprono il cuore e la mente e i giovani hanno bisogno di socializzare: solo questo permette a un paese di superare un momento così traumatico come quello della guerra di cui oggi sono tutti impauriti”. Presenti i rappresentanti d’Istituto e le docenti Greta Stanga e Silvia Severgnini.