Crema, 08 giugno 2017

Caso anziani abbandonati a se stessi, la replica dell'assessore.

Gentile Direttore

Davvero non abbiamo bisogno di articoli del genere per sapere che in città ci sono persone che vivono in situazioni di fragilità né la semplice denuncia comporta di per sé un aiuto nella soluzione dei loro problemi. Chi ha voluto prestare attenzione alla gestione dei servizi sociali in questi cinque anni sa che importanti e rivoluzionarie decisioni sono state assunte proprio per dare risposte strutturate e non improvvisate ai bisogni dei nostri cittadini.

Con la riorganizzazione dei servizi sociali abbiamo costruito nelle cinque zone sociali della città reti di relazioni tra operatori che in equipe affrontano problemi e trovano soluzioni efficaci e condivise. In questo modo abbiamo raggiunto moltissime persone e abbiamo favorito la realizzazione di altrettanti progetti di emancipazione da situazioni di estrema marginalità. Su queste partite sono sempre stata con grande attenzione e cura.

Il progetto FareLegami, di cui la stampa in più occasioni ha dato notizia ma che qui vedo citato a vanvera, si è aggiunto come ulteriore opportunità di realizzazione degli stessi obiettivi. Fare Legami ha previsto diverse azioni:

  • i patti gener-attivi, che sono veri e propri ‘contratti’ sottoscritti tra persone in difficoltà e un ente partner del progetto per superare la propria vulnerabilità attraverso l'assunzione di responsabilità del proprio cambiamento.
  • I Laboratori di comunità, che rappresentano interventi in cui offriamo supporto alle comunità per realizzare progetti di socializzazione e di aiuto a persone e famiglie in situazioni di difficoltà economica.
  • I Civic Center, che sono nati con lo scopo di potenziare i servizi all’interno delle scuole, anche e soprattutto in orario pomeridiano, per i ragazzi (per corsi di musica, lingua, sport ecc.) e, in orario serale, per gli adulti (per attività del tempo libero, oppure per incontri, conferenze, riunioni di associazioni e gruppi informali).

Abbiamo monitorato tutte queste attività e abbiamo avuto conferma della bontà delle azioni intraprese sia in termini di risposte date ai bisogni sia nella diffusione di una nuova cultura del servizio sociale, sempre meno “erogazione” e sempre più “coinvolgimento”.

Credo si possa facilmente capire l'amarezza che provo nel constatare lo svilimento e la banalizzazione di uno sforzo di tale portata e considero molto scorretto strumentalizzare situazioni limite per fare illazioni sull'operato del mio assessorato.

E' capitato che alcune situazioni difficili, periferiche rispetto alle zone sociali, siano state portate alla nostra conoscenza da vicini preoccupati e sensibili che si sono presentati agli uffici, hanno condiviso con le nostre assistenti sociali delle ipotesi di intervento e sono diventati per noi degli interlocutori preziosi. Certo questo ha richiesto, come presupposto, la disponibilità a costruire una relazione vis a vis ed una assunzione di responsabilità. E' facile cogliere la differenza di stile tra le persone che lavorano con noi (ed esprimono un autentico senso civico) e chi ha scritto a Crema News,

Venendo ora al nobilissimo istituto dell'amministrazione di sostegno mi preme ricordare che esso è nato per dare alle persone deboli la possibilità di continuare a esercitare i loro diritti nel rispetto della loro volontà, delle loro capacità e delle loro autonomie decisionali.

Come si sono espresse le persone di cui parla l'articolo in merito alla pubblicazione delle foto? L'hanno autorizzata o tutto è avvenuto a loro insaputa?

Di queste persone (e delle molte altre che ci sono state assegnate) le operatrici dei servizi sociali ed io in qualità di amministratrice di sostegno ci stiamo facendo carico con dedizione e scrupolo. Inoltre ogni decisione assunta è stata condivisa con il Giudice Tutelare, con il quale siamo in costante contatto. Condividerò con il Giudice anche le azioni da intraprendere in questa circostanza a tutela dei miei amministrati che, sono sicura, non avrebbero mai acconsentito a vedere così impietosamente diffuse notizie e fotografie che li riguardano.

Un'ultima nota rispetto alla pubblicazione di notizie che riguardano soggetti in carico ai servizi sociali. La deontologia di chi opera nel settore impedisce di replicare a questo genere di articoli perché ciò richiederebbe la diffusione di informazioni sensibili e tutelate dalla privacy. Si determina così di fatto un'asimmetria: chi scrive può gettare discredito e chi vorrebbe tutelare la propria immagine e la propria condotta (potendo giustificare ampiamente il proprio operato) non lo può fare perché ciò comporterebbe la violazione della riservatezza a cui è invece tenuto.

Sospetto che la volontà di creare notizia porti a soprassedere disinvoltamente ad ogni scrupolo."

La ringrazio

L'assessore Angela Beretta (nella foto)

Gentile assessore,

nella sua lunghissima lettera non trovo riscontro a quanto indicato e ribadisco:

A) i due anziani vivono nelle condizioni che vengono descritte?

B) le foto sono veritiere?

C) Se è così, le pare possibile vivere in quelle condizioni?

D) Sfido chiunque non conosca le persone in oggetto a capire chi sono e dove abitano

pgr

(p.s.: ho cercato inutilmente di parlarle)