Crema, 02 giugno 2023

(Valentina Ricciuti) Un gin made in Crema. 

Scelta coraggiosa quella alla base del lavoro profondo del ventitreenne Francesco Scaramuzza: produrre un liquore biologico dal sapore autentico, come in origine, percependo l’intensità dei profumi sprigionati da erbe botaniche selezionate, tutte di origine italiana. Sono proprio quei profumi e quei sapori a regalare la possibilità di godere al meglio del gusto vero del gin: "E' un prodotto studiato per poterlo bere anche liscio - racconta Scaramuzza - grazie alla qualità del processo produttivo, del tutto artigianale e in piccoli lotti in cui tutti i parametri, come il tempo di infusione, vengono garantiti. Ovviamente, a differenza delle produzioni su scala industriale, ogni lotto che viene prodotto ha le sue peculiarità in termini di colore e sapore che lo rendono unico rispetto ai precedenti.

Come nasce l'idea di produrre gin?

"Durante il lockdown mi sono dedicato alla ricerca delle botaniche e ho potuto sperimentare l'infusione, una tecnica utilizzata negli anni venti durante il periodo del proibizionismo americano. Aver del tempo libero è stata la chiave per poter miscelare e conoscere meglio queste erbe. Ho sempre prediletto prodotti di qualità, biologici e rappresentativi del nostro bel Paese, anche se abbiamo aggiunto qualche tocco esotico. Ogni botanica ha una sua storia che ho cercato di valorizzare in ogni singolo passaggio. Dopo quasi tre anni di sperimentazione sono così arrivato a definire i tempi di infusione ideali, la giusta miscela e completare così le prime ricette, che contengono decine di erbe differenti. La base è il ginepro e. a seconda della versione, si può trovare limone, rosmarino, pepe di Sichuan, fiori d’ibisco, arancia. E c'è di più, ma questo e fa parte della mia ricetta segreta e brevettata. Per la produzione mi sono affidato a un importante stabilimento che si trova nel cuore della Franciacorta a Gussago (Bs). Inoltre, ho curato nei minimi dettagli anche tutti gli aspetti legati alla presentazione del prodotto. Questo per me non è un punto di arrivo, ma di partenza, sono sempre propenso allo sviluppo e per questo rimango sempre attivo nella ricerca di materiali e idee innovative".

Scaramuzza è laureando in Economia e gestione delle imprese all'università Cattolica di Cremona con una tesi sul luxury packaging e l'ecosostenibilità. "Il gin che ho creato - spiega - si chiama Lepard poiché, guardando attraverso la bottiglia dopo le prime infusioni, ho visto il caratteristico manto del felino".

Come la tecnica dell'infusione anche la scelta grafica dell'etichetta si ispira agli anni '20 con caratteri e simboli tipici dell'art decò. Scaramuzza ha portato nel suo progetto anche elementi e competenze dei suoi genitori, entrambi architetti. L'etichetta e la forma della bottiglia, infatti, sono state studiate in modo da creare un particolare effetto tridimensionale. "Ho cercato di unire le nostre radici, la tradizione e le nuove tecnologie per creare qualcosa di unico e non replicabile in grado di raggiungere sfumature differenti di ciascuno di noi. Vorrei che, soprattutto i giovani, ci si accorga che il gin non è lo scopo della serata, ma l'accompagnamento di un bel momento. Un modo per educare al valore della qualità contrapponendolo all'abuso".

Sul sito www.lepardgin.com è possibile pre ordinare il prodotto nella versione classica, speziata e ibisco. La prima ha sfumature piccanti e balsamiche; quella speziata è caratterizzata da una sinfonia di spezie orientali e note agrumate; mentre la versione ibisco, in cui spiccano i frutti di bosco, ha un gusto più intenso e corposo. 

"I tempi di produzione ovviamente sono una risorsa fondamentale per il risultato finale (sono proprio quelli che fanno la differenza) e quindi, al pari della percentuale delle erbe presenti, sono segreti. Infatti, ciò ci permette di arrivare ai colori distintivi e caratteristici dei tre gin senza utilizzo di coloranti. Ho scelto di produrlo in piccoli lotti, per garantire alti standard qualitativi. Siamo nella fase di lancio del prodotto e la presentazione ufficiale avverrà nei prossimi mesi. Il gin sarà in vendita sulla nostra piattaforma online e per il trasporto garantiamo l'utilizzo di materiale ecosostenibile, riciclato e riciclabile come il cartone ondulato, a incastro, senza utilizzo di colle e con il minimo utilizzo di inchiostro. Sono al lavoro per migliorare ulteriormente il packaging al fine di ridurne il più possibile l'impatto ambientale".


Nella foto, Francesco Scaramuzza e i suoi gin