Dal territorio, 02 maggio 2024

Quattro persone arrestate per patenti facili.

La Polstrada, la polizia provinciale e i militari del Nucleo di polizia economicofinanziaria di Brescia hanno fermato quattro soggetti indagati per un’associazione per delinquere finalizzata a far ottenere patenti B e per la guida professionale di mezzi pesanti. I provvedimenti si aggiungono ad altri quattro arresti eseguiti a settembre. In particolare, le investigazioni avrebbero evidenziato il coinvolgimento, quale capo promotore, un bresciano, titolare di quattro scuole guida, il quale si sarebbe adoperato per far ottenere a diversi candidati, patenti di guida attestando la partecipazione degli stessi al corso di formazione (obbligatorio) e avendo munito i candidati di microcamere e auricolari miniaturizzati collegati con un suggeritore esterno il quale avrebbe fornito le risposte corrette per superare l'esame. 

La lunga e complessa attività di indagine parte da una serie di interventi effettuati dalla Polstrada presso la Motorizzazione civile dove decine di candidati di diverse etnie sono stati trovati in possesso di apparecchiature elettroniche per ricevere suggerimenti dall’esterno. Nel corso di una perquisizione effettuata a casa del titolare di quattro autoscuole (tre a Brescia e una a Castelverde), la polizia provinciale aveva già rinvenuto oltre un milione di euro in contanti. 

L’indagine ha permesso di contestare a carico dell’indagato e dei suoi complici, il reato di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico. L’operazione ha avuto inoltre il pregio di poter individuare, tra i primi casi in Italia, il suggeritore da remoto per gli esami. Gli indagati risultano più di 60.

Vista la vastità del fenomeno e l’importanza sociale dell’operazione sono in corso altri approfondimenti investigativi, con l’analisi da parte degli investigatori di oltre 2000 patenti conseguite presso queste auto scuola da persone provenienti da tutta Italia.

All’esito delle indagini di polizia giudiziaria, dunque, con un’operazione condotta nelle province di Brescia, Cremona e Napoli, quattro membri dell’organizzazione sono finiti in carcere, due agli arresti domiciliari e uno ha avuto l'ordine di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

Sono in corso le perquisizioni con l’impiego di moderne strumentazioni tecnologiche e di due unità cinofile cash dog della Guardia di Finanza per la ricerca di soldi contanti.