Cremasco, 19 marzo 2024
(Marco Degli Angeli) Che fine hanno fatto le tanto celebrate opere infrastrutturali del piano Marshall di regione Lombardia?
Nel 2020 era stato annunciato come la panacea di tutti i mali che avrebbe portato benefici e un rilancio dei nostri territori dopo la pandemia, ma a oggi ben poco è stato fatto. A distanza di quasi 4 anni quali sono le opere realizzate e portate a termine nel cremasco? A parte alcuni tratti ciclabili nel comune di Campagnola Cremasca che hanno rispettato le tempistiche dichiarate e lo spazio polifunzionale di Casale Cremasco Vidolasco che verrà inaugurato tra pochi mesi, tutte le restanti opere sono rimaste ancora sulla carta. I motivi sono diversi: mancanza di programmazione, ritardi sui progetti, colli di bottiglia burocratici, aumenti dei costi dei materiali e conseguente mancanza di copertura economica. Tutti aspetti che hanno di fatto dimostrato che, anche quando si hanno i soldi a disposizione, nel nostro paese è tutto troppo lento e ostaggio della poca efficienza amministrativa.
È ancora in alto mare il sottopasso ciclabile sul viale santa Maria a Crema, che aveva ottenuto 500mila euro di cofinanziamento regionale e che nel frattempo è esploso nei costi, opera inutile e dispendiosa, visto che a pochi metri c'è quello della stazione ferroviaria che fa lo stesso servizio. Stessa sorte per il milione di euro destinati alla sp62 tra Chieve e Capergnanica, ancora fermo. Sulla carta è rimasta anche la ciclabile per Madignano, da sempre incompiuta nel tratto cremasco, così come il rinvio della costruzione delle rotonde sulla sp4 a Rivolta d'Adda e quella di Scannabue per gestire l'intersezione tra sp71 e sp35. Mancano i fondi (almeno 4 milioni) per la tangenzialina di Dovera così come per la gronda nord di Crema (7 milioni), che ha preso il posto di quella di Campagnola, dopo 4 anni di perdita di tempo. Gli unici a sorridere sono gli uffici di progettazione.