Crema, 27 aprile 2024

Scoppia il caso Montessori.

C’erano già rumors da alcuni giorni ma adesso la notizia è ufficiale.

Da settembre ci sarà una sezione in meno: da 6 si passerà a 5.

I bambini della sesta classe dunque verranno ridistribuiti nelle altre sezioni. L’insegnante di riserva invece diventerà una sorta di jolly che potrà coprire eventuali assenze.

La notizia sta suscitando fortissime polemiche tra i genitori. Ma non solo. Accese polemiche ci sono anche nelle due associazioni integranti del Montessori, il Comitato di gestione (formato da genitori esterni) e gli Amici del Montessori capitanati da Paolo Nicardi (che organizza ogni anno molteplici attività extracurriculari all’interno della scuola): a quanto sembra sarebbero state informate entrambe solo a decisione già presa senza una possibile soluzione da trovare insieme. “Ci hanno riferito la notizia all’improvviso - ha affermato un genitore - senza una riunione o un confronto e siamo rimasti molto delusi dal comportamento dell’amministrazione per come ha gestito la situazione. In pratica ci siamo trovati davanti a un atto compiuto”. 

Le ragioni di una decisione così divisiva e inaspettata? In primis la denatalità, che in realtà è un problema ormai generalizzato, ma soprattutto la difficoltà a trovare supplenze, come è stato riportato alla giunta dalla dirigente al welfare e all’istruzione Francesca Moruzzi e da Stefania Cervieri, responsabile dell’area legale e del personale. Il problema nascerebbe dal fatto che non ci sarebbero insegnanti con una laurea specializzata, come previsto dalle normative. Esistono delle liste di attesa di insegnanti anche di altri comuni che però spesso non accettano la supplenza perché preferiscono un posto statale e non comunale. 

Quindi il nodo centrale sarebbe quello di non trovare supplenze per brevi periodi. Di qui la soppressione della sesta sezione.

“Il lavoro didattico e relazionale dell’insegnante è stato considerato? - chiede un genitori. - Far passare una classe da 21 bambini a 27/28 significherà mettere sotto stress bambini, insegnanti e genitori e poi un’altra considerazione importante: l’elemento jolly potrà anche essere utile ma il servizio, sia dalla percezione del bambino che dell’utente, cambierà dal punto di vista didattico? Non era forse più semplice istituire un protocollo quotidiano in caso di emergenza in cui, qualora mancasse un’insegnante, solo in quella giornata di assenza i bambini venissero distribuiti nelle altre classi? Oppure non si poteva pensare anche all’ipotesi di una classe primavera?”.

L’assessore all’istruzione Emanuela Nichetti ha cercato di rassicurare genitori e insegnanti sulle difficoltà collegate al venir meno di una sezione: “Siamo stati rassicurati dalla componente pedagogica della scuola d’infanzia e dell’ufficio scuola sul fatto che le famiglie e i bambini saranno accompagnati da figure pedagogicamente valide e capaci”. Inoltre l’assessore è fiduciosa sulle capacità di resilienza dei bambini: “Se saranno seguiti con empatia e comprensione nelle loro capacità, potranno anche trarre apprendimento da questa situazione perché i cambiamenti sono inevitabili nella vita di tutti”. 

L’altro nodo è la lista di attesa. Alcuni parlano di 20 bambini in sospeso, mentre dall’ufficio comunale ne risulterebbero solo tre (140 posti a disposizione e 143 richieste d’ingresso). Intanto il consigliere di minoranza Paolo Patrini, che sta approfondendo la questione, ha dichiarato che chiederà precisi chiarimenti depositando un’interrogazione.

Grandi malumori nella cittadinanza perché il Montessori, così come è chiamato da tutti, è un’istituzione per Crema che si è sempre notevolmente distinto per la qualità del servizio. “Dovrebbe essere il fiore all’occhiello - ha affermato una mamma - non solo per la città ma anche per tutto il territorio non essendoci altre scuole con la medesima proposta formativa. E proprio per questo andava cercata una soluzione diversa. Il ridimensionamento di un servizio comunale per l’infanzia lascia sempre l’amaro in bocca. Qualcuno intravede l’inizio di un trend negativo per una scuola d’infanzia così d’eccellenza e che le altre città ci invidiano”.