Cremona, 13 aprile 2024

(Sara Barbieri) Buona la prima a Formaggi & Sorrisi oggi a Cremona.

E nell’aria c’era anche un tocco di Cremasco.

Prima giornata della kermesse gastronomico-culturale vissuta intensamente tra degustazioni, approfondimenti guidati intorno ai formaggi e al mondo del caseario da scoprire. 

Dopo l’interessante convegno sull’evoluzione e la crescita della sostenibilità nella filiera di tre formaggi Dop del territorio cremonese tutta l’attenzione è stata puntata sulla disfida dei formaggi di cascina alla ricerca dell’oro bianco più sorprendente. 

In gara l’azienda agricola Bianchessi di Quintano, il caseificio Consoli di Rovato, Le Camosciate di San Tommaso di S.Rocco al Porto, l’azienda Carioni di Trescore e l’azienda agricola Margherita di Belforte di Gazuolo( Mantova). 

A vincere la Pepita dell’azienda agricola Bianchessi presentata da Simona Tarenghi: una robiola di pecora a latte crudo con uno spiccato sentore di latte fresco al primo morso ma che poi, proseguendo nell’assaggio, diventa più aromatica. 

La sua particolarità? Il latte non subisce alcun processo di riscaldamento ma il latte caldo della mungitura viene subito lavorato. Si tratta quindi una lavorazione lattica in cui non viene utilizzato il caglio ma solo i microorganismi “buoni” all’interno del latte.

Si forma una cagliata gessata e umida che poi sgronda in fuscella per dieci giorni per poi essere messa in vendita.

Molto versatile nelle preparazioni in cucina e negli accostamenti.

Perfetta per gli aperitivi primaverili-estivi.

Sempre originaria del cremasco anche la food blogger Annalisa Andreini che si è cimentata nella preparazione di un risotto con fantasia di mostarda presentato nell’ambito delle degustazione del Villaggio della Mostarda in collaborazione con alcune aziende produttrici: una mostarda di zucca dell’azienda Luccini, una mostarda di marroni Fieschi, una mostarda di mirtilli di Leccornie doc e infine di pere de Il poeta contadino. Per la mantecatura abbondante Grana Padano, buon burro del territorio( in alternativa la blogger ha proposto proprio la robiola vincitrice), pepe nero macinato al mulinello, timo fresco e qualche amaretto sbriciolato.

Una simbiosi ben bilanciata tra dolce e salato (la sfumatura del risotto è stata fatta con il Marsala) che ha avuto un riscontro molto positivo tra i degustatori, che nel loro piatto disposto a raggiera hanno potuto sperimentare le varie opzioni. In abbinamento la birra artigianale prodotta da Lab25, una bella realtà di Romanengo che ha lasciato sicuramente il segno.