Crema News - "Hai visto che cosa gli ho fatto"?

Castelleone, 19 agosto 2022

"Hai visto che cosa gli ho fatto?".

Questa terribile frase è stata pronunciata da Mauro Mutigli subito dopo l'accoltellamento mortale di Gianni Senatore. Ed è stata rivolta alla compagna, Erica Vecchia.

Proprio lei ricorda l'episodio e quella maledetta sera, cercando di fare ancora una volta chiarezza sulla dinamica dell'accoltellamento mortale.

"Quando siamo arrivati al bar Meteora Mauro era già lì. Io ero con Gianni, nostro figlio piccolo e Alessandro Ferrari. Non abbiamo notato Mauro dentro al bar, altrimenti non saremmo entrati".

Ma una volta dentro, sono cominciati gli screzi che in breve sono passati dagli insulti alle mani. Il motivo dell'odio tra i due non è ancora stato evidenziato.

"Non è una storia di droga, di debiti o di donne- riferisce l'avvocata Consuelo Beber, che difende Mutigli - e al momento non posso rivelarlo perché sono in corso delle indagini".

Torniamo nel bar, dove i due si prendono a botte. Arrivano due vigili che li separano e redarguiscono entrambi. Poi se ne vanno.

"Ho perso di vista Mauro, ma ritenevo che la cosa fosse finita lì. Invece..."

Invece accade l'impensabile: "A certo punto Gianni mi grida 'Vai via che ha una lama' e mi spinge via. Io cado e vedo arrivare Mauro come una furia con un coltellaccio che colpisce Gianni al fianco e poi allo stomaco. Vedo anche arrivare Alessandro a difendere Gianni: si prenderà tre coltellate sulla schiena e una a un braccio. Scappo con il bambino, ho paura per lui".

Erica Vecchia si allontana, ma poi sente le grida e torna. Vede Gianni a terra; c'è molto sangue, ci sono i soccorsi, lo mettono nell'ambulanza.

"Ho visto Gianni già cianotico, volevo seguirlo all'ospedale, ero a piedi e ho chiesto a un'amica di portarmi. Andando verso l'auto abbiamo incontrato Mutigli che fuggiva con il suo monopattino e che mi ha gridato quella terribile frase. Poco dopo abbiamo incrociato una pattuglia di carabinieri che lo cercava e abbiamo loro riferito dove avevamo incontrato Mauro".

L'avvocata Beber sta svolgendo le sue indagini: "Mutigli è in cella con altri detenuti. L'ho incontrato mercoledì. Al momento non può vedere nessuno tranne me. Un primo riscontro dall'autopsia è stato già depositato, ma io non ho l'accesso agli atti e non so cosa ci sia scritto. Mutigli e la sua famiglia hanno ricevuto pesanti minacce e per questo abbiamo chiuso tutti i profili telematici".


Nella foto, Gianni Senatore, la vittima e Mauro Mutigli, l'accoltellatore